Pettorano sul Gizio, giovane extracomunitario accoltellato alla gola

Sarebbe stato prima affrontato da due persone per poi essere accoltellato alla gola e gettato in un fosso: vittima un giovane senegalese, ospite di una casa di accoglienza di Pettorano sul Gizio, ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Pescara.

Il fatto sarebbe accaduto martedì scorso su una stradina di campagna tra Sulmona e Pettorano. Non chiari al momento i motivi che  sarebbero al centro dell’aggressione. Secondo il racconto del giovane che presta servizio civile i due mentre lo aggredivano gli avrebbero detto: “ti insegniamo noi a campare”. Sulla vicenda sta indagando la squadra anticrimine del commissariato di Sulmona. Da una prima ricostruzione da parte della polizia, il giovane sarebbe stato prima aggredito e poi trasportato in un luogo diverso e gettato in un fosso, dove avrebbe passato la notte privo di sensi. Ripresosi il giorno dopo avrebbe raggiunto la struttura di Pettorano dove è ospitato e da lì sarebbe stato accompagnato in ospedale a Sulmona. Viste le gravi condizioni i medici ne hanno deciso il trasferimento prima all’ospedale di Avezzano e poi a quello di Pescara. Si tratta del secondo episodio di accoltellamento a danno di migranti della Valle Peligna dopo quello del giugno 2017 al centro di accoglienza di Sulmona dove venne ferito un giovane gambiano. Episodio per il quale è arrivata nei giorni scorsi la prima condanna a sei anni di reclusione per uno dei due protagonisti dell’aggressione.

Sulla vicenda interviene Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Sinistra Europea:

”Non bisogna minimizzare il movente razzista – dice Acerbo – Sadio ha 27 anni. Viene dal Senegal. E’ laureato in filosofia. Fa servizio civile. Lo conoscono tutti gli attivisti di Sulmona e della Valle Peligna come persona mite e impegnata. Ora è ricoverato all’ospedale di Pescara. E’ stato accoltellato alla gola e gettato in un fosso. Solo per miracolo non è morto. I due aggressori gli hanno detto ‘ti insegniamo a campare’. ‘Sembra una vicenda da sud degli Stati Uniti di altri tempi, una scena tratta da un film sul Ku Klux Klan. Impossibile non ricordare che a Sulmona nel giugno 2018 ci fu un’irruzione in un centro di accoglienza con l’accoltellamento di un richiedente asilo. Auspichiamo che gli inquirenti individuino al più presto i due criminali”.