Terremoto, approvato decreto che proroga lo stato di emergenza al 2020

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri, ha approvato un decreto-legge che introduce ulteriori interventi urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici.

Tra le principali disposizioni previste, il testo dispone la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza dichiarato in conseguenza del sisma che ha colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo. Inoltre, accogliendo le richieste manifestate dai territori interessati, il decreto prevede: – la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. “busta paga pesante”, ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall’agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%; -per la ricostruzione privata, una procedura accelerata per l’avvio dei lavori basata sulla certificazione redatta dai professionisti.

Il controllo non verrà realizzato più a monte sul 100 % dei richiedenti, come avviene oggi, ma solo a campione sul 20 %. Restano fermi i controlli a campione a valle già oggi previsti dalla legge; – misure per agevolare l’approvazione dei progetti per la ricostruzione, regolando le modalità e le procedure per la copertura delle anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia; – per la ricostruzione degli edifici pubblici, l’attribuzione della priorità agli edifici scolastici che, se siti nel centro storico, dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impedimenti oggettivi; in ogni caso, la destinazione d’uso dell’area in cui sorgevano non potrà essere modificata; – per favorire lo smaltimento delle macerie, l’obbligo di aggiornamento da parte delle Regioni del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2019, al fine di individuare nuovi siti di stoccaggio temporaneo; in caso di inadempienza, l’aggiornamento sarà realizzato dal Commissario straordinario. Sono previste, inoltre, misure anti-spopolamento volte a incentivare gli imprenditori a non abbandonare i territori, come l’estensione al territorio dei Comuni del Cratere della misura prevista a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, denominata “Resto al Sud” e interventi finanziari a favore delle imprese agricole del territorio.

Il Servizio del Tg8:

Il premier Giuseppe Conte, ricordando le misure principali del dl sisma approvato questa notte, scrive in un post su Facebook :

“Più che dimezzata la restituzione della ‘busta paga pesante’, con la riduzione del 60 per cento di quanto dovuto che sarà dilazionato in dieci anni; misure anti spopolamento con l’estensione della misura ‘Resto al Sud’, che prevede agevolazioni e incentivi ai giovani imprenditori che decidono di realizzare nuovi insediamenti nelle zone del cratere; accelerazione per le pratiche di risarcimento, anticipazione diretta del 50% degli onorari ai professionisti ai quali confermiamo piena fiducia; proroga di alcune misure di agevolazione per i bilanci dei comuni interessati”.

Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio afferma che “Con il Decreto Sisma è stata approvata la riduzione del 60% delle tasse dovute e la restituzione di queste tasse sarà dilazionata in dieci anni. La proposta che era stata presentata ieri a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dal Sottosegretario alla Presidenza, Riccardo Fraccaro prevedeva la riduzione del 50%.

Almeno dagli anni 2000 in poi, in tutti i casi analoghi la riduzione era stata del 60% e quindi nel pacchetto degli emendamenti che erano stati presentati al Decreto era stato inserito anche questo aspetto. Mi fa piacere che già nel testo del Decreto sia stato corretto subito questo aspetto questa è la dimostrazione del fatto che se il testo lo avessimo scritto insieme così come avevamo richiesto, invece che farcelo discutere all’ultimo minuto, avremmo ottenuto un decreto sicuramente migliore. Come Regione Abruzzo continueremo il confronto istituzionale e a tal proposito ho provveduto a convocare il tavolo della ricostruzione dei due crateri abruzzesi per la giornata di lunedì prossimo”.