Minacce a Segre: Sclocco, “Cittadinanza onoraria dal Comune di Pescara”

Dalla consigliera di centrosinistra in Comune a Pescara, Marinella Sclocco, arriva la proposta di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, sotto scorta a seguito delle minacce ricevute.

La senatrice a vita, sopravvissuta alla deportazione ad Auschwitz, è stata posta sotto scorta, dopo le gravi minacce e offese ricevute perché ebrea.

Tra i tanti messaggi di vicinanza a Liliana Segre, arriva la proposta di Marinella Sclocco, consigliera di centrosinistra del Comune di Pescara e candidata alla carica di sindaco del capoluogo adriatico nell’ultima tornata elettorale, di conferire alla senatrice a vita la cittadinanza onoraria di Pescara.

”Oggi sono offesa dagli italiani che insultano una donna 89enne che testimonia quotidianamente con la sua vita, l’orrore che portò l’uomo a perseguire altri uomini”, afferma Marinella Sclocco, consigliera comunale di centrosinistra a Pescara. “Chiederò al Comune di Pescara di darle la cittadinanza onoraria. Cittadina di Pescara città accogliente ed inclusiva, perché l’elevato valore morale ed umano della sua e purtroppo anche nostra storia, rivestono una profonda rilevanza, perché affermano valori fondamentali di pace, giustizia, cultura e libertà. E Pescara li deve affermare, perché Pescara è diversa da coloro che la insultano. Con forza”.

L’appello della consigliera Sclocco ha prontamente trovato la replica del sindaco di Pescara Carlo Masci.

“Sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre non c’è nessun problema, ma manca il legame con la città di Pescara e dovremmo mettere in fila tante persone che hanno subito le stesse vicende”, ha dichiarato il sindaco di Pescara, Carlo Masci. “Segre è una persona che ha sofferto, che riconosciamo come simbolo e che invito ufficialmente a Pescara, il 27 gennaio, per la commemorazione della Shoah. Su questi argomenti non si può essere divisi, ma la proposta di Sclocco mi sembra strumentale e ritengo non si possano fare strumentalizzazioni per creare divisioni. La città, un mese fa, è stata l’unica in Abruzzo a organizzare un’iniziativa nell’ambito della giornata dei contatti europei Italia-Israele. Abbiamo accolto con tutti gli onori l’ambasciatrice israeliana a Pescara, abbiamo anche messo un albero fuori dal Comune per segnare l’amicizia tra Pescara e Israele, e quel giorno la Sclocco non c’era”, ha osservato il sindaco Masci. “Noi siamo vicinissimi a Israele, condanniamo con fermezza l’olocausto e tutte le atrocità commesse”.

Sulla scia di Carlo Masci anche la Lega di Pescara che si dice contraria alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

“Mancano i presupposti per dare la cittadinanza onoraria, perché manca un legame con il nostro territorio: a questo punto dovremmo conferirla anche ai tanti rappresentanti delle istituzioni che ricevono pubbliche offese e minacce”. Così Vincenzo D’Incecco, capogruppo della Lega al Comune di Pescara, sulla proposta di Marinella Sclocco. “Sono gravi le minacce ricevute dalla Segre e sono gravi tutte le minacce ricevute sui social, e non solo, da qualsiasi personaggio pubblico e rappresentante delle istituzioni. Ancor più gravi, le minacce, se si riferiscono a fatti legati alla libera espressione di pensieri e atti nell’attività istituzionale e parlamentare. Bene ha fatto il Prefetto ad assegnare la scorta alla senatrice Segre – conclude l’esponente della Lega – e bene farebbero i prefetti ad assegnare la scorta a tutti i rappresentanti delle istituzioni che quotidianamente, per l’espressione del proprio pensiero, ricevono minacce e offese”.

Sulla vicenda interviene anche Fratelli d’Italia, che propone di conferire la cittadinanza anche ai parenti delle vittime delle foibe.

“Non sono contrario e anzi rafforzerei l’idea della Sclocco, estendendola anche ad altre figure, nel senso che ci sono anche parenti e vittime di altri fatti, ad esempio in riferimento alle foibe, che dovrebbero avere lo stesso trattamento e lo stesso riconoscimento, perché ritengo che per quanto riguarda questi fatti scandalosi non esista alcun tipo di colore o distinzione”, commenta Fabrizio Rapposelli.

A rispondere alle dichiarazioni del centrodestra in consiglio comunale a Pescara è proprio Marinella Sclocco.

“La risposta del sindaco non si è fatta aspettare”, ha replicato Marinella Sclocco. “Avrebbe potuto rifletterci un po’ prima di darla, per evitare di far fare alla nostra città una figuraccia nazionale. Negare la cittadinanza onoraria a una personalità immensa come Liliana Segre è l’ennesimo insulto a questa donna sopravvissuta alla peggiore delle prove, che questa volta però arriva da un primo cittadino, quello della maggiore città abruzzese, medaglia d’oro al valore civile! Parla di “fila di tante persone che hanno subito le stesse sofferenze”, ma quale fila intende? La maggior parte di coloro che sono riusciti a sopravvivere all’inferno di Auschwitz sono morti e poi non mi sembra ci siano tra i superstiti donne minacciate e addirittura sotto scorta. La Segre non ha legami con la città? La Segre ha un legame universale con Pescara e con ogni città italiana, vista la sua storia e quello che ha subito.
Dia un segnale di apertura Masci, tiri fuori il coraggio come forse, non ha mai fatto fino a oggi, oltre alle giuste cerimonie di cui si vanta. Sarebbe un segnale capace di andare oltre la politica, di abbracciare l’umanità e un gesto di cui si ha un fortissimo bisogno, qui e altrove”.

“È inutile che la Lega e il sindaco Masci dicano che il loro no alla cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre è legato alla mancanza di legami con Pescara”, affermano i consiglieri comunali di Pescara Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli (PD), Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli (Lista Sclocco Sindaco) e Giovanni Di Iacovo (Città Aperta). “Il loro è un no politico e pericoloso: la prova è nel voto a favore che proprio loro hanno espresso sulla cittadinanza onoraria al pm Nino Di Matteo il 1° luglio 2015, che non ha legami diretti con Pescara ma che giustamente fu insignito del massimo riconoscimento perché un esempio della lotta per la legalità. Oggi Masci e la Lega dicono di no a Liliana Segre: abbiano invece il coraggio di gettate la maschera e dire che il loro è un no nostalgico, surreale, estremista, che offende tutti i pescaresi costretti nuovamente alla ribalta nazionale per l’ottusità di pochi.
Il loro no arriva alla vigilia di una seduta del Consiglio comunale convocata sulla caduta del Muro di Berlino, dove, anziché un rappresentante della Germania libera, della resistenza o della cultura di opposizione al regime della Ddr, è stata invitata un’esponente del partito di estrema destra al governo della Polonia, da poco nominata ambasciatrice in Italia. Pescara non è quella che vogliono far sembrare e non merita una svolta verso l’estrema destra alla quale, rigorosamente solo dopo il voto, il sindaco la sta conducendo. Porteremo la proposta della cittadinanza onoraria a Liliana Segre in Consiglio comunale e ci appelleremo alla coscienza di ogni consigliere”.

“Condivido la proposta di Marinella Sclocco e non comprendo la contrarietà del sindaco”, ha dichiarato Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione di Comunista. “La cittadinanza onoraria si dà non solo a persone ricollegabili alla città, ma viene conferita da una comunità come riconoscimento del valore di una personalità. Conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre significherebbe che tutta la nostra comunità cittadina, attraverso i suoi rappresentanti civici, esprime il rifiuto del razzismo e delle ideologie razziste e nazifasciste. Per questo invito il sindaco a raccogliere la proposta”.

La vicenda intanto prende il largo, sconfinando comune e provincia e arrivando a Vasto, dove lo scorso 6 settembre è stata conferita la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

“Liliana Segre è un altissimo simbolo di umanità: di un’umanità che è stata marchiata dalla peggiore violenza che un essere umano possa concepire. Quando, mesi fa, promuovemmo l’idea di conferirle la cittadinanza onoraria, eravamo ben coscienti di quale deriva disumanizzante la nostra società stesse imboccando”. Con queste parole il sindaco di Vasto, Francesco Menna, commenta la notizia dell’assegnazione della scorta a Liliana Segre, divenuta cittadina onoraria di Vasto il 6 settembre scorso. “Gli occhi di Liliana hanno fissato molto più orrore di quanto alcuni indecenti omuncoli, nascosti dietro a una tastiera, siano in grado di produrre. L’odio non costruisce nulla, se non altro odio. Per questo alla politica, a partire da chi si trova a servire il Paese nelle istituzioni repubblicane, mi sento di lanciare un messaggio ben preciso: non rinnoviamo l’errore commesso alcuni giorni fa, stiamo combattendo una battaglia ben più grande di quanto possiamo immaginare, da cui nessuno può sentirsi escluso, attraverso immotivate astensioni o vergognosi silenzi. Alziamo la voce per dire con forza che chi produce odio va perseguito e chi pensa di riportarci indietro ad anni bui della nostra storia non è altro che un illuso e un perdente. Uniamoci al coraggio di questa donna che vuole sottrarci dall’oblio dell’indifferenza. A proteggerla non saranno solo due generosi Carabinieri, ma saremo tutti noi, consapevoli che da qui passa ogni speranza di un futuro possibile”.

Tra la senatrice Liliana Segre e il Comune di Vasto non c’è alcun tipo di “legame territoriale”. A Vasto fino al 1943 è stato attivo il campo di internamento Istonio Marina. Il valore della cittadinanza onoraria alla Segre è pertanto simbolico. La proposta fu votata all’unanimità da tutto il consiglio comunale di Vasto, compreso tutto il centrodestra, Lega e FdI inclusi.

“L’istituto della  cittadinanza onoraria è un atto simbolico e non ha valore giuridico”, spiega il sindaco Francesco Menna. “Conferendo la cittadinanza onoraria alla Segre, abbiamo voluto recuperare la memoria locale. La Segre verrà a Vasto nella prossima primavera per ricevere questo conferimento”.

La senatrice a vita era attesa in visita ufficiale a Vasto lo scorso venerdì 6 settembre, ma il suo viaggio è stato bloccato dalla crisi di governo che l’ha coinvolta nel voto di fiducia al Senato. La Segre ha però inviato al Comune di Vasto la seguente lettera che pubblichiamo:

“Signor Sindaco, membri del Consiglio, cittadini e cittadine di Vasto,
avevo accolto con autentico piacere l’invito ed il riconoscimento che la vostra Comunità ha pensato di consegnarmi. Mi sento onorata ma temo, a causa di inattesi ed aggiungerei irrituali (data la stagione) impegni istituzionali, di non poter essere con voi: il voto di fiducia al nuovo Governo mi porta a Roma.
Avendo un’età pronunciata devo mettere nel conto gli spostamenti rallentati.
La mia promessa è che, affrancata dagli impegni politici, verrò ad onorare la Città di Vasto.
Consegno a Lei, Signor Sindaco, questo breve indirizzo di saluto che vorrei rivolgere direttamente ai suoi giovani concittadini: da oltre trent’anni racconto agli studenti la “mia memoria” perché bisogna rompere il silenzio.
Un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani: ecco perché spetta a voi ragazzi il lavoro, implacabile, sulla memoria, che è la ricucitura (imperfetta) di un percorso di guarigione civile, percorso che serve a mantenere in buona salute la democrazia.
Il futuro è nelle vostre mani e la stella polare che vi guiderà si chiama Costituzione, la base della legalità repubblicana.

Arrivederci,
Liliana Segre.”