Abruzzo: verso il nuovo Piano Sociale

La Giunta regionale dell’Abruzzo al lavoro per il nuovo Piano Sociale. Fioretti e Verì: “Più flessibilità per adeguarsi ai bisogni reali dei cittadini”.

Hanno parlato di “rivoluzione” gli assessori Piero Fioretti e Nicoletta Verì che insieme con il capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Pietro Quaresimale, hanno illustrato modalità e criteri del cambiamento. Il nuovo Piano sociale regionale diventerà una infrastruttura sociale di base che presenti la necessarie flessibilità in modo da adeguare l’offerta sociale in ragione dei bisogni dei cittadini.

“In questo modo – spiega l’assessore Fioretti – gli abruzzesi tornano al centro delle politiche regionali perché la rete di servizi che verrà approntata dal Piano sociale si muove in ragioni delle loro esigenze”. Attualmente il Piano sociale regionale è in fase di proroga: il primo passaggio, dunque, sarà quello di approvarne a breve uno nuovo che contenga questa nuova strategia. “Parleremo con i territori – sottolineano gli assessori Fioretti e Verì – andando ad incontrare direttamente gli attori principali dei 24 ambiti sociali regionali perché saranno loro che ci dovranno dire il fabbisogno sociale del territorio e la specificità della domanda sulle quali poi scrivere la programmazione futura. La nostra idea – aggiungono i due assessori – passa per una legge quadro sul sociale che determini un percorso applicativo e metta a disposizione del territorio una vera e propria infrastruttura, flessibile e verificabile in ogni istante e dall’efficacia certa, misurabile e dimostrabile”.

L’idea principale è quella di “creare le condizioni perché sul territorio operino imprese sociali qualificate, con la tracciabilità di tutte le azioni”. La nuova programmazione si muoverà su una forte integrazione tra Piano sociale e Piano sanitario in modo da valorizzare l’economia sociale locale e razionalizzare gli interventi. “Se al centro della nostra azione – aggiungono Fioretti e Verì – c’è il cittadino abruzzese la nostra idea di Piano sociale deve partire dal fatto che i servizi devono stare sul territorio in modo da evitare la mobilità fuori regione che rappresenta un costo economico che questa regione in questo momento non può permettersi. E allora – aggiungono gli esponenti della Giunta – più assistenti sociali che personale amministrativo, più operatori vicino ai cittadini”. Verì e Fioretti hanno poi annunciato una serie di controlli sul territorio “per verificare la regolarità di tutte le procedure in ambio sociale che riguardano i minori”.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.