Teramo: barriere architettoniche, il Comune pianifica il Peba

La pianificazione del PEBA per l’eliminazione delle barriere architettoniche è stata al centro di un incontro tra il Comune di Teramo e le associazioni.

Questa mattina nella sala ipogea di piazza Garibaldi, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, ha convocato un incontro con enti, esercenti di servizi pubblici e associazioni rappresentative delle persone con disabilità, per pianificare il PEBA (piano di eliminazione delle barriere architettoniche), sancendo un ulteriore e concreto passaggio nel percorso di abbattimento delle barriere esistenti negli uffici e nei servizi pubblici.

Il confronto è stato utile per tornare a riconsiderare le priorità e anche per ricompattare i portatori di interesse attorno a una tematica che l’amministrazione comunale affronta con estrema determinazione, assicurandole quindi un deciso impulso. In quest’ottica, il Sindaco ha annunciato che sarà avviato un percorso comunicativo nuovo, per mezzo di uno spazio riservato sul sito ufficiale dell’ente e con l’attivazione di una casella di posta elettronica ([email protected]), sia per le segnalazioni da parte dei cittadini, sia per proseguire nel rapporto di sinergia tra enti e istituzioni. A ciò si aggiungerà, a partire dal prossimo mese di settembre, l’apertura di uno sportello fisico in prossimità dell’URP, dedicato all’implementazione del PEBA, attraverso la partecipazione di cittadini, associazioni ed enti.

Il PEBA è uno strumento complesso, finalizzato a pianificare gli interventi necessari a garantire l’accessibilità e la fruibilità di tutte le aree pubbliche. Nella realizzazione del Piano devono essere considerate sia le barriere fisiche che quelle senso-percettive; si opera creando continuità tra monitoraggio, programmazione e realizzazione degli interventi e si supera un approccio episodico e frammentario dei progetti. Il PEBA quindi deve contenere la rilevazione delle barriere architettoniche presenti negli spazi pubblici aperti quali piazze, strade, parchi, ecc. oltre che negli spazi racchiusi edifici di proprietà degli enti pubblici. Devono inoltre essere individuate le proposte tecnico/progettuali per la loro eliminazione nonché la stima dei costi per gli interventi. Per queste ragioni il PEBA è un piano che non può essere considerato definitivo, ma in continua evoluzione e aggiornamento. Nella sua redazione, gli interventi prospettati devono raccordarsi con altri aspetti quali il sistema dei trasporti pubblici, i parcheggi riservati a persone con disabilità, i sistemi informativi e di orientamento per le persone con problemi visivi, i dissuasori, gli accessi e percorsi pedonali. L’obiettivo è di sviluppare la cultura dell’accessibilità che tenga conto dei bisogni veri e dei desideri di un’utenza composta da bambini, anziani, incidentati, persone con difficoltà motorie o sensoriali ecc. Il primo step di questa complessa architettura, quindi, è costituito dalla costruzione di reti e promozioni di sinergie con gli enti, gli esercenti servizi pubblici e le associazioni rappresentative delle persone con disabilità, come con l’incontro di stamane si è inteso fare.

“Si va avanti”, ha dichiarato il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto. “Abbiamo sancito un ulteriore passaggio con istituzioni e gestori dei servizi pubblici, perché il Comune intende svolgere un ruolo di riferimento e fare da ente collettore di tutte le istanze e le situazioni. L’incontro ha consentito di confrontarci con istituzioni quali la ASL e l’ATER, che hanno già rappresentato un quadro della propria situazione; abbiamo aperto il confronto anche con i gestori dei servizi di trasporto, sia urbano che extra, che hanno manifestato forte sensibilità. Abbattere le barriere architettoniche è un’attività che una comunità avanzata deve assicurare e che porta con sé un progresso nella sensibilità e nella qualità della vita di tutti. Fino ad oggi nel bilancio del Comune non esisteva una voce specifica e non era presente alcuna previsione di spesa. Ora abbiamo introdotto un nuovo capitolo specifico e, dopo aver incluso un finanziamento di 100.000 euro a valere sull’esercizio 2020, siamo riusciti a reperire risorse per altri 170.000 euro, che andremo a impiegare nel 2019, in anticipo su quelle già stanziate”.