Pescara: street art, “Rubly rubacuori” della milanese Donati Meyer

In centro a Pescara spunta l’opera della street artist milanese, Donati Meyer, “Rubly rubacuori”, raffigurante il ministro Salvini in spiaggia che gioca con i soldi russi.

La street art sbarca a Pescara, con un’opera della milanese Cristina Donati Meyer, “Rubly rubacuori”, affissa su un muro in pieno centro a Pescara (via Siena, angolo via Firenze), dove l’artista si trova in trasferta. Il murale rappresenta un Salvini bimbo che gioca in spiaggia con una ruspetta e tanti rubli russi; sullo sfondo il mare, un barcone e gente che affoga.

“Il titolo “Rubly rubacuori” fa la parodia berlusconiana di Ruby, tramutata in “Rubli”, che ruba il cuore (e il consenso) degli italiani, con i rubli russi degli oligarchi ex sovietici.
Sullo sfondo la quinta del consenso del leader leghista: ovvero le navi con i migranti e gli stessi che affogano nel Mediterraneo”, si legge in una nota.
Il capo del Viminale, nelle vesti di un bimbo sghignazziante e sornione, gioca sulla spiaggia, mentre gli italiani affogano nella crisi economica e i migranti/profughi affogano nel Mare “Mostrum”.
Il ministro dell’Interno gioca la propria perenne campagna elettorale disumana sulla pelle di una manciata di naufraghi e lancia accuse folli alla magistratura, mentre intasca milioni di rubli da oligarchi russi, per il sostegno offerto alla Russia di Putin contro le sanzioni e per la guerra nel Donbass”.

“Ogni giorno che leggo le uscite del ministro dell’Interno”, spiega l’artista e attivista Cristina Donati Meyer, “me lo immagino proprio così, come un bimbo viziato e capriccioso, con deliri di onnipotenza, intento a giocare con ruspe, fondi russi, esseri umani, naufraghi, migranti, oppure a twittare compulsivamente”.

Alcuni mesi fa a Milano, l’artista aveva rappresentato Salvini come un bimbo che gioca con lo smart phone con su la scritta “Hate”. Il titolo delle opere, apparse in diverse zone del capoluogo lombardo, era “Selfini”, in relazione all’abuso dei social da parte del Ministro.