Chieti: alla Rebeggiani Carabinieri in festa nel 205° anniversario dell’arma

Alla caserma Rebeggiani di Chieti i Carabinieri d’Abruzzo e Molise celebrano il 205° anniversario della fondazione dell’arma. Nel 2018 reati in calo (-4,2%).

L’arma dei Carabinieri nasce il 13 luglio 1814 con le “Regie Patenti” del Re Vittorio Emanuele I, che nella riorganizzazione del Regno di Sardegna, decide di costituire un corpo di militari scelti “per buona condotta e saviezza” al fine di assicurare la difesa dello Stato, la tutela della pubblica tranquillità e l’osservanza delle leggi. La presenza dei carabinieri in queste terre è molto antica. Dopo l’Unità d’Italia, il 24 gennaio 1861 viene costituita da Re Vittorio Emanuele II l’8^ legione Carabinieri di Chieti, articolata su 2 Divisioni, Chieti e L’Aquila, 4 quattro compagnie, 5 luogotenenze e ben 89 stazioni, composte da carabinieri a piedi e a cavallo. L’8^ legione viene soppressa nel 1868 e ricostituita, sempre a Chieti, nel 1919, subito dopo il primo conflitto mondiale. Soppressa di nuovo nel 1927, verrà definitivamente istituita l’11 giugno 1944 e destinata a occupare l’attuale sede di via Madonna degli Angeli.

Nei primi anni di vita della legione di Chieti cadono in operazioni di contrasto al brigantaggio 4 carabinieri: Cosimo Degli Innocenti della stazione di Scanno, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Giuseppe De Angelis della Stazione di Guardiagrele, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Settimio Matteini della stazione di San Buono e il vice brigadiere Eusebio Crivelli della Stazione di Pescocostanzo; ma in queste terre ha prestato servizio anche un’eminente figura per la storia dell’arma, il colonnello Chiaffredo Bergia.

Il 12 settembre 1943 nell’ambito delle attività militari connesse all’operazione Quercia per la liberazione da parte dei tedeschi di Mussolini, imprigionato a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, una colonna germanica si imbatte in una pattuglia di Carabinieri della stazione di Assergi che, nell’intimare loro di abbassare le armi e indentificarsi, vengono raggiunti dalle raffiche delle mitragliatrici. Nell’azione muore il giovane carabiniere Giovanni Natale e la guardia forestale Pasquale Vitocco.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’occupazione del territorio italiano da parte delle truppe tedesche, il capitano Ettore Bianco, comandante della compagnia di Teramo, raccoglie attorno a sé oltre millecinquecento uomini fra militari in servizio, cittadini volontari e soldati alleati ex prigionieri del campo di Tossicia. Il 25 settembre 1943, in località Bosco Martese, sui Monti della Laga, la neonata formazione partigiana viene attaccata da un battaglione tedesco che, dopo diverse ore di combattimento, viene sconfitto. Il capitano dei Carabinieri, Ettore Bianco, successivamente decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, conduce dunque in Abruzzo la prima battaglia in campo aperto della Resistenza, gettando così il seme della lotta partigiana e riaffermando l’importante ruolo svolto dalle forze armate nella Resistenza nazionale e gli stretti rapporti fra militari e popolazione.

Nel territorio nazionale la sua efficienza si esprime nei diversi settori d’intervento attraverso un modello operativo imperniato sulla “prossimità” e fondato sul ruolo delle oltre 5000 stazioni, che rappresentano sicuri riferimenti per la collettività, a tutela della libertà e della convivenza civile. La loro missione è quella di garantire la prevenzione e il contrasto a ogni forma di reato, assicurando la necessaria presenza sul territorio, promuovendo quella vicinanza a quella partecipazione alla vita della comunità che è significativamente racchiusa nell’espressione “Arma della gente”, oltre al prioritario contrasto alla criminalità comune e organizzata, attraverso la disarticolazione dei sodalizi, la cattura dei latitanti e la sottrazione dei patrimoni illecitamente accumulati e al terrorismo, il tutto nel quadro del vigente modello di coordinamento che vede come momento fondamentale i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduti dai Prefetti.

La legione Carabinieri “Abruzzo e Molise” ricomprende dal 1° settembre 2016 le omonime Regioni ammnistrative e dal 1° gennaio 2017, a seguito dello scioglimento del Corpo Forestale, è stato istituito anche un comando Regione Carabinieri Forestale nell’ambito dello stesso territorio come comparto di specialità, con compiti di tutela dell’ambiente. Sul territorio operano i 6 comandi provinciali (L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo per l’Abruzzo e Campobasso e Isernia per il Molise) con 24 compagnie e ben 228 stazioni Carabinieri territoriali, oltre a 67 stazioni forestali, 30 stazioni parco, 4 reparti CC biodiversità e 3 reparti CC Parco Nazionale. Tale dispositivo, significativamente fitto, dimostra il particolare legame di identità con il territorio e con le sue comunità, essendo presente con le sue stazioni territoriali e forestali in ben 228 comuni e in 208 rappresenta l’unico presidio di polizia. La capillarità del dispositivo dispiegato sul territorio è la più marcata evidenza della nostra prossimità ai cittadini, tant’è che sono stati perseguiti nell’anno trascorso il 77% dei reati complessivamente denunciati e sono stati scoperti il 60,2% dei casi risolti da tutte le forze di polizia.

L’attività di repressione, svolta sotto la guida dell’autorità giudiziaria, ha consentito nel passato anno di arrestare e di denunciare a piede libero 7.644 persone, con un incremento degli arresti del 2,1%.
I reati nel 2018 sono complessivamente calati rispetto al 2017 del 4,2%, con punte significative per rapine (meno 9,5%) e furti (meno 10,1%) e, in netto calo anche le truffe agli anziani (meno 7,1%).

Sono degne di ricordo per il 2018: nella Provincia di Pescara l’operazione “Sparta” che ha portato complessivamente all’arresto di 17 persone per spaccio di stupefacenti; per l’Aquila i 10 arresti per corruzione e abuso d’ufficio nell’ambito delle attività di gare d’appalto per la ricostruzione post terremoto del 2009; per la Provincia di Teramo l’operazione “Hot Bank”, che ha portato all’arresto di 10 persone responsabili di furti ai bancomat con l’utilizzo di esplosivo; per la Provincia di Campobasso l’operazione “Lungomare”, che ha permesso di smantellare un sodalizio criminoso dedito al traffico di sostanze stupefacenti, portando all’arresto di 23 persone per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti; per la Provincia di Isernia l’operazione “Spada” sempre per spaccio di stupefacenti, che ha portato all’arresto di 4 persone.

L’attività di prevenzione e di pronto intervento, garantita nelle 24 ore al giorno per ogni giorno dell’anno, ha visto oltre 728.270 ore di servizio con un leggero incremento rispetto allo scorso anno, oltre a 218 ore di volo del 5° elinucleo di Pescara per 178 missioni, di cui 84 operative. Il nucleo subaquei, istituito da poco più di un anno a Pescara, ha eseguito in totale 380 ore di immersione, di cui 214 operative.

I Nuclei Ispettorato del Lavoro delle sei Province hanno controllato 725 aziende, contestando infrazioni per un totale di € 1.005.468; i due “Nuclei Operativi Ecologici” di Pescara e Campobasso hanno eseguito complessivamente oltre 150 controlli alle aziende, segnalando all’Autorità Amministrativa 13 persone e denunciandone 26 con sanzioni per un totale di oltre € 75.000 e sequestro di beni per un valore di quasi € 1.700.000.

Il Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Pescara ha eseguito 472 controlli in materia di sicurezza alimentare, segnalando all’Autorità Amministrativa 411 persone e denunciandone 34. In materia di sicurezza sanitaria ha invece eseguito 328 controlli, segnalando all’Autorità Amministrativa 124 persone e denunciandone 154, mentre quello di Campobasso ha eseguito complessivamente 862 controlli ispettivi, rilevando 528 infrazioni e segnalando alle competenti Autorità 588 persone.

Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale ha eseguito 24 controlli presso mercatini e antiquari e 25 in siti archeologici, paesaggistici e ambientali, recuperando 95 opere d’arte precedentemente trafugate con il deferimento di 4 persone per inosservanza delle prescrizioni di tutela indiretta di beni immobili.

Il comparto di specialità Forestale nel corso del 2018 ha svolto numerose attività di controllo, vigilanza, prevenzione e repressione, nell’ambito delle funzioni attribuitegli dal decreto legislativo 177 del 2016, che ha stabilito il passaggio dell’ex corpo forestale dello stato nell’arma dei carabinieri. Le attività del Comando Regione Carabinieri Forestale, nel cui ambito insistono le rispettive regioni amministrative per le quali il comparto ha operato anche in ragione degli impegni convenzionali assunti, hanno interessato in particolare la vigilanza delle aree rurali e montane, compreso il servizio “meteomont”, il controllo dei corsi fluviali, la verifica degli insediamenti di tipo industriale e artigianale soprattutto nell’ambito della produzione e smaltimento di rifiuti, la sorveglianza sul prelievo venatorio e dei prodotti forestali quali funghi, tartufi, i controlli sul benessere animale e sulle utilizzazioni boschive. A tutto ciò si aggiunge l’attività finalizzata alla prevenzione e repressione degli incendi boschivi e la successiva raccolta ed elaborazione dei dati delle aree interessate e delle conseguenti investigazioni indirizzate a individuarne i responsabili. Nel complesso, la specialità del comparto forestale per il 2018 ha accertato 935 reati, deferendo 797 persone a piede libero, eseguendo 10 arresti, rilevando 3639 illeciti amministrativi a carico di 3237 persone ed elevando sanzioni per € 2.542.470.

Nel settore dell’ordine pubblico sono stati impiegati 9021 militari per ben 5317 servizi.

Un’attenzione particolare è stata data ai ragazzi, certi che lavorare con loro richiamando l’attenzione ai temi della legalità è il migliore investimento che si possa fare. Infatti nell’ambito delle iniziative di “cultura della legalità” e di “educazione all’ambiente” sono stati svolti in totale oltre 250 incontri nei principali istituti d’istruzione, con la partecipazione di circa 36.000 studenti e circa 70 visite ai reparti dell’Arma. Degno di nota, nell’ambito dell’educazione ambientale, il progetto “la vita vista con gli occhi di un albero”.

Infine nel territorio abruzzese, nella caserma Rebeggiani che ospita la cerimonia, vi è la sede del Centro Nazionale Amministrativo dell’Arma, costituito a Chieti nel 2001 in luogo del disciolto Battaglione allievi Carabinieri ausiliari, con l’obiettivo di accentrare in un’unica struttura il trattamento economico, la gestione matricolare e l’assistenza fiscale per il personale dell’Arma dei Carabinieri, fino ad allora devoluti a trentatré comandi di corpo. Il Centro, fiore all’occhiello dell’Arma, rappresenta un modello per tutta la Pubblica Amministrazione, costituendo un esempio di efficienza anche per la piattaforma tecnologica, realizzata con sistemi evoluti connessi alla rete digitale geografica nazionale, interfacciandosi perfettamente con il polo pensionistico nazionale per l’Arma dei Carabinieri, costituito dall’INPS proprio nella sede di Chieti.