Alanno, vivono in roulotte di fronte casa inagibile: “Chiediamo almeno sicurezza”

 Non è finita l’odissea della famiglia di Alanno che dal 2017 è fuori dalla propria abitazione dichiarata inagibile e che per 4 mesi si era accampata in una tenda a Pescara davanti al Comune. Ora vorrebbe vivere nella roulotte di fronte casa ma chiede se quel terreno è sicuro.

“Tutto inizia con un verbale dei Vigili del Fuoco del 2015 – spiega Alessandra – che certifica un cedimento fondale di casa nostra, perché c’è un canale di scolo delle acque piovane del Comune di Alanno che attraversa il terreno pur senza la nostra cessione di servitù. Noi abbiamo fatto parecchi esposti, con il canale già mal messo. Nonostante i Vigili del Fuoco abbiano invitato il Comune di Alanno a fare lavori per la messa in sicurezza della zona, l’ente ha girato a noi il verbale perché quei lavori li facessimo noi, lavori pubblici però, a quanto pare.” Così parlava Alessandra Marsilii quando fu costretta, nel 2017, a mettere una tenda in piazza Italia, davanti a Prefettura e Comune a Pescara, per cercare di attirare l’attenzione sul suo caso e su quello della sua famiglia: il marito, Francesco Roberto Cucinotta e i suoi tre figli, una ragazza e due ragazzi.  E da lì una vicenda che si è complica ancorata ulteriormente per i Cucinotta quando, nell’ottobre del 2017, non si è riusciti a trovare una soluzione e la famiglia venne sgomberata dalla piazza.

A causa di infiltrazioni d’acqua ed altre problematiche dovute a quel canale, la loro abitazione è stata dichiarata di fatto inagibile con il divieto di utilizzo. Alla famiglia viene assegnata una casa popolare ad Alanno “piena di umidità e muffa e le certificazioni Ater consegnate solo dopo le sgombero dal presidio, dimostrano che la ristrutturazione è successiva a quando finimmo in tenda”. I due coniugi si rifiutano di andarci a vivere, anche perché uno dei suoi tre figli soffre di asma.

Ora, a due anni di distanza, la situazione è ulteriormente peggiorata, spiega Alessandra ha deciso di vivere in una roulotte proprio di fronte alla loro loro abitazione, di proprietà, che è però inagibile. Paradossalmente, insomma, il mezzo in cui dimora per ora solo Alessandra è nel giardino di fronte alla casa alla quale, però, non può accedere. Alessandra fa una richiesta accorata al Comune di Alanno affinché intervengano sul posto i tecnici per verificare lo stato della strada che Alessandra dice essere pericolosa, affinché, qualora voglia spostarsi con la sua roulotte, possa avere la certezza di un terreno sicuro. Insomma la donna vuole sapere se c’è rischio idrogeologico e auspica che la strada possa essere sicura per lei e per gli altri.

“Non ce la facciamo più, la situazione è diventata insostenibile. La mia famiglia – prosegue Alessandra – vive in un locale di nemmeno 40 mq in un sottoscala di un palazzo a Pescara, che certo potrebbe essere un decoroso ufficio ma non una casa. Noi vogliamo poter tornare nella nostra abitazione di Alanno per la quale avevamo un progetto, e già c’eravamo messi in  moto per la realizzazione di una struttura ricettiva, magari un agriturismo. Avevamo entusiasmo, ma i sogni sono svaniti a causa della burocrazia e della scarsa attenzione delle istituzioni. Noi non sapevamo di quel canale poiché è successivo alla realizzazione della nostra abitazione.”

Alessandra spiega poi che le fogne non funzionano a pieno regime, dunque nella roulotte è impossibile utilizzare l’acqua. Ma non vuole cedere e ha deciso di dimorare nel mezzo proprio di fronte alla casa dei sogni e dei tanti progetti mai realizzati. Lancia un grido di aiuto affinché, almeno, chi di dovere si rechi sul posto per verificare, come detto, lo stato della strada e se c’è il pericolo di un dissesto idrogeologico: come dire, la casa è inagibile, ma il terreno su cui insiste la roulotte, anche? Speriamo che qualcuno venga incontro alle esigenze di questa famiglia che non riesce nemmeno più a vivere unita, in quanto i figli, studiano a Pescara dunque lontano dalla mamma.

(Sotto le foto di due anni fa della famiglia in tenda)

Tornando a 2 anni fa, la famiglia fece richiesta di mobilità con la speranza di vedersi assegnare un’altra casa popolare a Pescara. Nel frattempo, padre, madre e i tre figli trovarono ospitalità nelle strutture della Caritas, in un albergo, che però sono costretti ben presto a lasciare. Il 5 giugno del 2017, arriva documento con il quale si impone alla famiglia di accettare entro 24 ore la casa popolare di Alanno. Ma i coniugi Cucinotta rifiutano la casa popolare ad Alanno, proprio per i problemi di asma del figlio. Il vice sindaco di Pescara di allora, Antonio Blasioli, aveva incontrato la famiglia che, però, non essendo residente in città, non “ha diritto – spiegava Blasioli – all’alloggio popolare a Pescara”. Ma Alessandra Marsilii, a sua volta, ribatteva che in base a una legge regionale del ’96 (articolo 15) si esula dai requisiti fissati per le graduatorie, circa l’assegnazione di un alloggio provvisorio per calamità che non può superare la durata di 2 anni. Tant’è che la famiglia Cucinotta ormai era esasperata, continuava a chiedere al Comune di Alanno di intervenire per mettere in sicurezza almeno le zone adiacenti alla loro casa di proprietà, dove insiste il canale: “Abbiamo perso la nostra casa e anche il lavoro, poiché stavamo per aprire una pizzeria e un ristorante” e avevano chiesto un incontro al Prefetto di Pescara”. A non mancare è stata la solidarietà dei Pescaresi che si fermavano in piazza Italia, per informarsi sulla loro storia. A più di due anni di distanza da allora, la famiglia Cuciniotta spera in una soluzione definitiva, e ribadisce “nel rispetto della legalità” poiché la situazione con la vita stessa è diventata insostenibile.

C’è anche un gruppo di sostegno che si è costituito spontaneamente su Facebook per sostenere Alessandra. Chi può o voglia dare una mano a questa famiglia può rivolgersi anche alla nostra redazione alla mail [email protected] e attraverso Facebook e Twitter.