Pescara: Naiadi, il Pd chiede certezze sulla riapertura

A Pescara i consiglieri comunali e regionali del Pd chiedono certezze sulla riapertura dell’impianto sportivo delle Naiadi: “Inaugurazione farsa: la chiusura danneggia tutti”.

Certezze sui tempi della riapertura e garanzie da dare ai lavoratori, alle utenze e a tutta la città di Pescara: è quanto chiedono i consiglieri regionali e comunali del Pd, che questa mattina hanno indetto una conferenza stampa davanti alla struttura delle Naiadi, per sollecitare la Regione, proprietaria dell’impianto sportivo, a dare risposte certe sul futuro della struttura sportiva di via Livenza.

Dopo l’aggiudicazione della gestione provvisoria alla società Pinguino, capofila di quattro soggetti, avvenuta il 13 giugno, è stata annunciata la riapertura dello storico impianto sportivo pescarese per il 15 luglio, ma ad oggi, dopo quella che il Partito Democratico definisce un’inaugurazione farsa, le Naiadi restano chiuse al pubblico, essendo sprovviste delle certificazioni che dovrebbero consentire il corretto svolgimento delle attività sportive e che, denuncia il Pd, nonostante tutto non hanno impedito che a fine giugno si disputasse un torneo di pallanuoto nell’impianto di via Livenza.

E se la riapertura è stata annunciata per settembre, resta l’incertezza sul futuro, perché eventuali e ulteriori ritardi potrebbero compromettere definitivamente la gestione di un impianto storico, che per la città di Pescara e il suo comprensorio è un punto di riferimento del settore natatorio.

Di seguito la nota firmata dai consiglieri del Pd in Regione e Comune.

“Abbiamo scelto di incontrarci davanti alle Naiadi per denunciare lo stato di questa piscina. Lo facciamo a pochi giorni da settembre, che è il mese in cui tutte le famiglie fanno riprendere l’attività sportiva ai propri figli dopo la pausa estiva, per smascherare l’inaugurazione-farsa che gli assessori regionali Liris e Febbo, il presidente del Consiglio regionale Sospiri, il consigliere regionale Testa e il sindaco di Pescara Masci hanno fatto l’11 luglio e per denunciare l’assoluta mancanza di certezze da allora a oggi. Si tratta di una vicenda che ha dell’incredibile, che dimostra la grande faciloneria di questa amministrazione regionale nell’affrontare vertenze importanti, com’è accaduto con Mercatone uno e le Terme di Caramanico.
Veniamo ai fatti: il 13 giugno sono state consegnate le chiavi ai nuovi gestori, la società Pinguino (capofila di 4 soggetti) e a fine giugno l’impianto ospita già un torneo di pallanuoto. Nel frattempo la Regione effettua dei lavori per riaprire l’impianto e l’11 luglio si tiene la festa di inaugurazione, cioè il giorno successivo alla rovinosa grandinata che ha colpito Pescara. Siamo certi che ci siano stati danni a seguito di quell’ondata di maltempo, ma a quel punto perché annunciare con una festa e con tanto di benedizione la riapertura delle piscine per il 15 luglio se si sapeva che sarebbe stato impossibile?
La verità è che l’impianto manca di tante certificazioni e bene ha fatto la Pinguino (insieme alle altre tre società che si sono aggiudicate la gestione provvisoria) a pretenderle tutte prima di iniziare l’attività. Ci chiediamo però se di questa circostanza fosse a conoscenza il servizio del Patrimonio e siamo curiosi di sapere anche chi e come abbia potuto autorizzare un torneo di pallanuoto a fine giugno senza queste certificazioni.
Questa amministrazione regionale fa le cose con grande faciloneria, stando a come ha affrontato questa vicenda e altre vertenze come Mercatone uno e le Terme di Caramanico.
Non siamo qui solo per denunciare questo stato di cose, siamo qui per chiedere tempi certi. Sono usciti comunicati che parlavano di una riapertura per il 15 luglio, slittata poi all’inizio di agosto, poi ancora a dopo ferragosto e ogni volta abbiamo aspettato con calma di capire, finché nessuno ha dato più una data. Ora è uscito un nuovo comunicato che ci dice che “forse” sarà per settembre, ma c’è grande incertezza, mentre chi usa questo impianto, chi ci lavora, la città ha bisogno di certezze per organizzare qui la propria attività e il proprio futuro.
Certezze che non ci sono per l’utenza. Ad oggi non è stata lanciata alcuna campagna di abbonamenti in un momento in cui sia le famiglie, sia le società, iniziano a programmare per il prossimo anno, vuoi per i figli e vuoi per gli atleti. Tant’è che molti hanno scelto Silvi o altre piscine del territorio, ad esempio e questo sicuramente è svantaggioso per le Naiadi. Parliamo di un complesso che conta tra i 1.300/1.400 accessi giornalieri.
Certezze che i lavoratori aspettano. Ad aprile 2019 lavoravano alle Naiadi 33 dipendenti (dipendenti della sola struttura). Ad essi si aggiungevano 40 persone in collaborazione sportiva con le associazioni che vi operavano. Mediamente ciascuno dei 33 dipendenti ha 3 mensilità non pagate. Alcuni si sono già ricollocati altrove, mentre 25 circa, grazie alla CGIL, hanno già raggiunto un accordo verbale con la società Pinguino, ma parliamo di un accordo raggiunto e non sottoscritto, perché giustamente è difficile sottoscrivere un accordo senza avere la disponibilità delle piscine.
Certezze anche strutturali. Ora pare che la Regione, dopo un primo investimento di 100.000 € stia investendo ancora 162.000 euro per l’antincendio e le altre certificazioni.
Il quarto aspetto che ci preme toccare oggi è contenuto in un’interpellanza a firma di Antonio Blasioli, depositata il 9 luglio in Regione. Sapete tutti che il complesso è stato oggetto di una proposta di Project financing. Sapete anche che la proposta prevedeva la spesa di 10 milioni di euro e che l’iter sarebbe dovuto partire dal 31 luglio 2020, terminata questa fase di aggiudicazione provvisoria. La proposta a seguito delle nostre richieste è stata inserita il 20 maggio 2019 nel Piano triennale delle opere pubbliche, ma ad oggi, nonostante ci sia già stata la verifica della congruità da parte della Commissione competente, non è stata ancora oggetto di un avviso pubblico.
I tempi dell’avviso, fino all’aggiudicazione, sarebbero mediamente di 6 mesi: da qui sorge il dubbio che all’atto di programmazione di questa Giunta, che segue il lavoro della Giunta precedente, faccia seguito uno stancheggio tale da portare alla proroga agli attuali affidatari provvisori, oltre la data del luglio 2020, rinunciando così a un piano di investimenti da 10 milioni che sarebbe invece di grande importanza per l’impianto e tutti i soggetti coinvolti.
Nel project financing presentato dall’Asd Pescara 1987 e landBau- Società di Ingegneria Srl le due società propongono: la riqualificazione del blocco comprendente la piscina olimpionica e la realizzazione della sua copertura; la ristrutturazione con ampliamento del blocco centrale dedicato ad accessi e spogliatoi; la realizzazione di un Fitness Center, la ristrutturazione del blocco dedicato alla piscina storica da destinare alla Phisiotherapy, Care & Rehabilitation e la ristrutturazione del Palapallanuoto da destinare a Waterpolo Academy. Il tutto, a fronte della gestione delle strutture e delle attività svolte all’interno del centro sportivo natatorio.
Con questa conferenza congiunta del gruppo Pd regionale e comunale, non vogliamo svolgere la funzione di inquisizione. Non chiediamo, infatti, se la struttura è stata affidata il 13 giugno, chi di fatto sta spendendo ancora fondi e se detti fondi siano pubblici per gli impianti e non chiediamo nemmeno come sia stato possibile svolgere a fine giugno un torneo di 32 squadre provenienti da tutta Europa, senza le prescritte certificazioni degli impianti, anche se si tratta comunque di due fatti rilevanti. Speriamo che questo nostro dubbio venga smentito dalla ripresa dell’iter, sapendo con certezza cosa è stato fatto per il bando del project financing e come mai, benché tutte le procedure siano state espletate, non sia stato ancora pubblicato. Oggi noi chiediamo ciò che avrebbe dovuto chiedere il sindaco Masci, visto che la struttura è una struttura natatoria di Pescara che fa capo alla Regione e vista la sua grande affezione all’argomento in campagna elettorale. Noi vogliamo oggi certezze sui tempi della riapertura della struttura, sul suo utilizzo per la prossima annualità, per dare risposte all’utenza, ai dipendenti ed anche alla città”.

Nella foto i consiglieri che hanno preso parte alla conferenza stampa sull’impianto sportivo delle Naiadi a Pescara. Da sinistra: Francesco Pagnanelli (Pd Comune Pescara), Silvio Paolucci (capogruppo Pd Regione Abruzzo), Antonio Blasioli (consigliere regionale Pd), Stefania Catalano (Pd Comune Pescara) e Piero Giampietro (Pd Comune Pescara).

Il Servizio del Tg8:

NAIADI, FEBBO: LA STRUTTURA PRESTO TORNERÀ DISPONIBILE GRAZIE ALLA CONCRETEZZA DI QUESTO GOVERNO REGIONALE

Secondo l’assessore regionale alle attività produttive Mauro Febbo “Il Partito Democratico in cinque anni solo chiacchiere e passerelle “

In una nota scrive:  “Ci vuole la faccia tosta dei componenti del Partito Democratico per trovare ancora il coraggio di intervenire sulla vicenda delle Naiadi visto che dopo cinque anni della loro amministrazione hanno prodotto zero risultati e le solite promesse sistematicamente non mantenute.

Questo Governo regionale, al contrario del precedente, fino ad oggi ha materialmente e concretamente investito nella struttura sportiva ben 165 mila euro intervenendo sulla impiantistica con il ripristino delle centraline e caldaie così da rendere fruibili e accessibili le piscine. Inoltre, all’interno del complesso sportivo, si è installato un sistema di videosorveglianza per rendere l’impianto più sicuro anche ai suoi fruitori.

Ricordo come abbiamo ereditato un disastro dal punto di vista amministrativo, economico e strutturale, e siamo riusciti ad invertire la rotta e concluso l’iter amministrativo del bando per l’aggiudicazione del nuovo gestore rispettando tempi e cronoprogramma stabiliti. Inoltre, a chi forse da fastidio questo risultato di tutto rispetto, mi permetto di ricordare che il 10 luglio su Pescara c’è stato un vero e proprio nubifragio che ha purtroppo colpito anche il complesso sportivo aggiungendo altre problematicità ma prontamente affrontate. Tant’è che per domani 20 agosto è convocato un tavolo di lavoro unitamente agli altri dipartimenti della Regione Abruzzo per definire e verificare il cronoprogramma.

Pertanto è del tutto evidente come la Regione Abruzzo abbia compiuto tutti gli atti necessari per arrivare in tempi record sia all’affidamento del complesso sportivo, sia alla completa fruibilità della struttura mettendo la parola fine a una problematica annosa e complessa, anche per le diverse sfaccettature di natura civilistica, amministrativa ed economiche che si trascinavano da troppi anni è mai risolte. Adesso siamo in dirittura di arrivo e presto potremmo riconsegnare alla città di Pescara,  agli abruzzesi  e a tutti i fruitori l’impianto funzionante ed operativo. Alle passerelle del Partito Democratico preferisco la soluzione concreta dei problemi”.