Chieti: ex conceria di via Penne, bonifica subito o rischio tumori

Il Comune di Chieti torna a sollecitare con urgenza la bonifica del sito dell’ex conceria di via Penne, dopo l’allarme lanciato dalla Asl per il rischio tumori. Di Primio: “Intervenga la Regione”.

Sono più di 30 mila i metri quadrati di terreno contaminato su cui insiste la struttura dell’ex conceria di via Penne a Chieti Scalo, impianto dismesso da anni e tornato prepotentemente all’attenzione delle cronache, dopo l’allarme lanciato dalla Asl che sollecita per l’ennesima volta una bonifica urgente del sito contaminato, che rappresenta un vero pericolo per la salute dei cittadini.

Proprietaria dell’ex conceria è la Revi srl, una società di Roma fallita già da qualche anno. Il sito è stato più volte messo in vendita, ma le aste sono sempre andate deserte, presumibilmente a causa dei costi elevati per bonificare l’area, dove insistono rifiuti interrati fino a 4 metri di profondità.

Già il 14 maggio del 2018, a seguito dell’incontro tra Regione, Comune, Provincia, Asl, Arta e Arap, il verbale stilato riferiva la presenza preoccupante di composti come dicloroetilene e tricloroetilene a pochi passi dal fiume Pescara, unitamente a un indice di rischio della falda acquifera non accettabile per l’uomo nel raggio di 1000 metri dall’ex conceria. Nel verbale la Asl invitava a fare presto, perché già dal 2006 la bonifica era considerata una necessità, in relazione al fatto che vivere in siti contaminati aumenta del 9% il rischio di contrarre tumori e dell’8/16% la probabilità di sviluppare malattie respiratorie acute e asma nei bambini.

Bonificare il sito, significherebbe investire da 3 a 3,5 milioni di euro: una spesa che il Comune di Chieti, per il quale si rende necessario il risanamento immediato dell’area per tutelare la salute dei cittadini, non è in grado di sostenere; né la bonifica può essere addebitata alla società proprietaria del sito, oggi fallita.

Intanto il sindaco Umberto Di Primio ha contattato il governatore Marsilio, ripresentando alla Regione le stesse istanze inoltrate in precedenza all’ex giunta D’Alfonso.