Teramo: indagato anche professor Traini

Nell’inchiesta che vede indagato il Rettore dell’Ateneo teramano Luciano D’Amico per indebita percezione di erogazioni pubbliche e peculato c’è anche un terzo indagato: è il professor Stefano Traini.

Al docente l’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato solo nelle ultime ore e che deve rispondere di abuso d’ufficio. Reato che gli viene contestato in relazione al doppio incarico, a D’Amico, di Rettore e presidente del cda di Arpa (oggi Tua). Secondo la Procura, infatti, Traini nella sua veste di preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, ad ottobre del 2014, con un parere espresso l’8 ottobre e con il successivo nulla osta del 21 ottobre, avrebbe permesso a D’Amico di assumere l’incarico retribuito come presidente dell’Arpa, procurandogli un ingiusto vantaggio patrimoniale.

Al docente l’accusa contesta di aver emanato i relativi atti in violazione di tutta una serie di norme che prevedono l’incompatibilità per il professore a tempo pieno di assumere qualsiasi incarico retribuito. Nell’inchiesta, a firma del pm Davide Rosati, a D’Amico vengono contestati diversi capi di imputazione. Il primo è quello di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato: sotto la lente d’ingrandimento della Procura oltre 57mila euro che quest’ultimo avrebbe percepito indebitamente tra l’agosto 2014 e il febbraio 2017 e questo perché, secondo l’accusa, avendo assunto l’incarico all’Arpa (e successivamente alla Tua) avrebbe smesso di fatto di svolgere l’attività di docente a tempo pieno, requisito che la legge prevede come necessario per poter ricoprire la carica di Rettore. La Procura gli contesta in particolare di aver omesso di dare formale comunicazione all’Ateneo di aver svolto le attività di “minor impegno professionale previste per il docente a tempo definito”, percependo così indebitamente l’indennità connessa alla carica di Rettore. Ma non solo.

Perché nella stessa inchiesta a D’Amico vengono contestati anche due capi di peculato: il primo in relazione alla consegna, nell’ambito della cerimonia ‘Welcome Matricole’ del novembre 2013, di 10 tablet di proprietà dell’Università al personale tecnico di supporto all’intervento degli artisti Ficarra e Picone, con un danno patrimoniale di 2.671 euro per l’Ateneo; il secondo in concorso con il professor Mauro Mattioli per l’erogazione, a quest’ultimo, nel 2013, dell’indennità di risultato prevista come docente ordinario a tempo pieno della Facoltà di Medicina Veterinaria. Indennità a cui Mattioli, che in quel periodo era in aspettativa in quanto ricopriva il ruolo di direttore generale della fondazione dell’Ateneo, non avrebbe avuto diritto.