Pescara: protestano i diversamente abili sotto Regione

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“Carrozzine Determinate” protesta sotto la sede di Pescara della Regione Abruzzo, per i 25 ragazzi disabili senza occupazione che dopo aver frequentato tirocini formativi non hanno percepito compenso.

Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate, precisa che con la protesta di oggi si  chiede un incontro a tutti i rappresentanti istituzionali, consiglieri e assessori regionali, per parlare delle problematiche del mondo della disabilità, oltre a denunciare come i 25 ragazzi diversamente abili, dopo aver partecipato ai tirocini formativi, non abbiano percepito alcun compenso.

“Il 4 ottobre la nostra associazione – precisa Ferrante – aveva denunciato un vero e proprio scandalo che riguardava 25 ragazzi disabili senza occupazione che tra il 2013 e il 2014 avevano svolto tirocini formativi in associazioni e cooperative sociali di Pescara e Montesilvano, senza percepire alcun compenso a causa di problemi burocratici. Si trattava di un progetto denominato Habilmente, finanziato dall’Unione Europea, e coordinato e organizzato dal settore Politiche sociali dalla Regione Abruzzo. Nonostante la disponibilità e la sensibilità dell’Assessore al lavoro Andrea Gerosolimo, a tutt’oggi, la situazione non è cambiata, anzi sta diventando incredibilmente vergognosa. Ci sono stati incontri, riunioni, assemblee con l’ENFAP, con i dirigenti regionali, con gli stessi tirocinanti, ma a causa di elementari  cavilli burocratici, che hanno investito una sola cooperativa, accadrà che non potrà essere rispettata la scadenza perentoria del 31/12/2015 stabilita per il pagamento dei tirocinanti disabili. Questo significa che i ragazzi, di Montesilvano e Pescara, affetti da minorazioni psichiche o sensoriali, da disabilità fisica e intellettiva non percepiranno mai più il compenso relativo ai tirocini formativi (ciascun ragazzo deve percepire 2.400 euro) effettuati da settembre 2013 e conclusi a giugno 2014. A questo si aggiunge la beffa perché 60.000 euro giacenti presso la Regione Abruzzo dovranno essere restituiti da chi ha finanziato il progetto, cioè la Comunità Europea. In tutto questo – conclude Ferrante – la Regione Abruzzo ha una gravissima responsabilità perché in tutti questi anni i ragazzi disabili che hanno cercato giustizia non hanno avuto mai ascolto ed oggi si vedono calpestati diritti e dignità.”