Pescara: centrodestra chiede dimissioni sindaco

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Rimpasto giunta Pescara: il centrodestra chiede le dimissioni del sindaco Alessandrini. Antonelli: “Città senza governo, venga commissario.”

Il rimpasto della Giunta Alessandrini a Pescara, con l’uscita di scena probabile dopo undici mesi, dell’assessore Stefano Matteucci Civitarese, al posto di Gianni Teodoro, oltre all’avvicendamento fra Laura di Pietro e la consigliera Simona Di Carlo, agita la maggioranza e vede le critiche forti del centrodestra che questa mattina, per bocca del capogruppo Marcello Antonelli, è arrivato a chiedere le dimissioni del primo cittadino e l’arrivo del Commissario prima delle elezioni.

“Siamo critici, ma soprattutto preoccupati per la città che è completamente paralizzata e senza governo e con un sindaco inesistente e che ha passato l’estate a gingillarsi attorno a questo rimpasto che ormai assume i contorni del ridicolo e con le decisioni ultime che sembrerebbero vedere – ha detto Antonelli – fuori l’assessore Civitarese che era quello che avrebbe dovuto rilanciare la fase due dell’Amministrazione Comunale a guida Alessandrini. Dopo undici mesi gli viene dato il benservito e non si capisce bene per quali ragioni. Io immagino, – ha aggiunto l’esponente di Forza Italia – che sia la vendetta del presidente della Regione D’Alfonso e di qualche dirigente del Comune che continua a partecipare ai tavoli politici non si capisce bene a quale titolo, per i no detti a Pescara Porto per esempio , da parte dell’assessore Civitarese a cui riconosciamo una grande onestà intellettuale, e anche un lavoro che aveva sviluppato e che a settembre avrebbe dovuto aprire un confronto serio sui temi strategici in Consiglio Comunale. Tutto questo non avverrà e nel deserto che ormai caratterizza l’Amministrazione Alessandrini, noi riteniamo che sia veramente arrivato il momento per il sindaco, lui di andare a casa, e non di mandare a casa qualche assessore per farne entrare qualche altro, ma di andare a casa perché ha bloccato la città e l’ ha totalmente distrutta. Questa è oggi una città sporca, insicura e senza governo. Per questo si ridia la parola ai cittadini. Ci pare l’unica scelta dignitosa che potrebbe compiere in questi giorni. Anche perché con le nuove scelte in maggioranza aumenterà la conflittualità, si continuerà a litigare, e quindi sarà un disastro per Pescara, con un anno e mezzo perso, quando invece si potrebbe recuperare terreno, restituendo la parola agli elettori. Qualche mese di commissaria e ti e poi palla ai pescaresi perché scelgano – ha concluso Antonelli – una nuova Amministrazione che sostituisca non una cattiva Amministrazione, ma una Amministrazione inesistente”.

1 Commento su "Pescara: centrodestra chiede dimissioni sindaco"

  1. COMUNICATO STAMPA
    UNA CRISI POLITICA PROVVIDENZIALE PER IL FUTURO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE NELLA CITTÀ DI PESCARA

    I comitati scriventi accolgono con amara riflessione l’uscita tardiva dell’assessore Civitarese dalla giunta Alessandrini, avendone sollecitato le dimissioni volontarie fin dall’aprile scorso. Una soluzione obbligata sul piano politico, che avrebbe suggerito un più elegante passo indietro spontaneo da parte dell’interessato, che invece non c’è stato. Un’occasione persa.
    Il cortese invito al dialogo auspicato nelle migliori intenzioni e premesse dal Professor Stefano Civitarese Matteucci all’atto dell’insediamento, che risale ad ottobre 2016, raccolto di buon grado dai comitati, si è subito dopo interrotto sul solco incolmabile rilevato in ordine a un tema centrale per la mobilità sostenibile dell’area vasta metropolitana. La Filovia mai nata tra Pescara e Montesilvano (!). Per l’assessore strategica e determinante, tanto da farne il tema portante del nuovo PUMS, per i comitati – più cauti e consapevoli – un progetto fallimentare da accantonare considerata l’impraticabilità accertata e verificata su un tracciato mai costruito allo scopo, per un impianto di TPL gravato da costi di gestione e manutenzione assai elevati e insostenibili per la fiscalità generale. Un chilometro di filovia costa 6,14 Euro, a fronte dei 2 Euro corrispondenti di un bus elettrico di ultima generazione.
    Un’opera pubblica classificata tra le peggiori d’Italia nella relazione rassegnata a marzo di quest’anno dalla Sezione nazionale di controllo della Corte dei Conti, clamorosamente sottostimata dal professore, che ha voluto giudicarla un semplice monito ad andare avanti. Egli, noncurante dei pesanti rilievi sanzionati dall’Autorità di controllo, ha lievemente persistito nel considerare l’impianto completo al 98 per cento, pronto addirittura ad accogliere bus a metano di diciotto metri, al cospetto di un’opera che – allo stato incompiuto dell’arte – fa viceversa acqua da tutte le parti e costituisce una vera e propria vergogna per la Pubblica Amministrazione. Peraltro, il PUMS del professore si è di recente classificato al settantunesimo posto su ottantadue città concorrenti a un recente bando di concorso ministeriale che distribuiva fondi da destinare alla mobilità sostenibile. I mille posti auto per i bagnanti ritagliati ad arte sul tratto pescarese della strada parco, insieme alla navetta gratuita per il Mare istituita solo sulla Riviera Sud, completano il quadro desolante di una visione strategica che male si concilia con la mobilità sostenibile. Meglio l’Università, professore.
    I comitati auspicano che alle dimissioni di Civitarese seguano quelle, altrettanto attese e pertinenti, del presidente Tonelli, padre putativo del fallito Phileas (il miglior vettore al mondo) nonché ingegnoso ideatore dei bus a metano di diciotto metri da impiegare a stretto giro sull’unico Viale ciclo pedonale della città di Pescara.
    Meglio Pescara Energia, dottor Tonelli.
    Cordiali saluti.

    I COMITATI NATI A TUTELA DELLA STRADA PARCO NELLA FUNZIONE DI GREENWAY

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