Crollo palazzo Roma, Cialente: “legge su identikit”

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Crollo palazzo Roma, legge su identikit edifici, Cialente: “Comune ha approvato atto indirizzo, battaglia nazionale.”

Contro il rischio crollo degli edifici venga istituito formalmente con legge nazionale il ‘Fascicolo del fabbricato’, una sorta di ‘identikit’ dettagliato che segue dalla nascita tutto ciò che è la storia di ogni singolo palazzo, contenente anche sopralluoghi e variazioni. L’appello è del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, in prima linea per la battaglia nazionale sull’adozione del ‘Fascicolo’. In particolare, il sindaco del capoluogo abruzzese, intervenendo dopo il crollo della palazzina nei pressi di Ponte Milvio a Roma, fa riferimento alle parole del primo cittadino di Roma, Virginia Raggi, sull’obbligatorietà del ‘Fascicolo del fabbricato’ come strumento con cui drammatici eventi come quello di Roma potrebbero essere evitati.

“Il Comune dell’Aquila – riferisce Cialente – ha già affrontato concretamente questa problematica e all’inizio di settembre la Giunta ha approvato l’atto di indirizzo per l’ istituzione di tale Fascicolo, sia per gli edifici pubblici che per quelli privati, cui sta già lavorando il servizio Patrimonio”. “Ma non ci siamo fermati qui”, dice. E aggiunge: “Stiamo conducendo, come Comune dell’Aquila, una grande battaglia affinché il ‘Fascicolo del fabbricato’ venga istituito formalmente con legge nazionale. Una battaglia di civiltà ed anche etica, che non interessa solo le zone sismiche, o ad alto rischio idrogeologico (dalle quali pure bisogna partire) ma l’intero Paese. E, ribadisco, il ‘Fascicolo del fabbricato’ deve valere sia per gli edifici pubblici che privati”. “Noi – prosegue Cialente – viviamo nei nostri appartamenti ma delle nostre case non sappiamo nulla. Andiamo al lavoro in stabili di cui non sappiamo nulla. Adesso basta. Questo Paese deve divenire il più sicuro d’Europa”. L’introduzione del Fascicolo, operata sin dal 2002 dalla regione Lazio, seguita da altre, e dallo stesso Comune di Roma, ricorda Cialente “è stata ripetutamente bocciata sia da parte del Consiglio di Stato che dalla Corte Costituzionale. Addirittura nelle sentenze di bocciatura si afferma che non avrebbe un sufficiente ritorno sociale. Chiediamolo a Marisol, la più piccola vittima del sisma di Amatrice di soli 18 mesi, o agli oltre 620 morti complessivi in seguito ai terremoti dell’ Aquila, dell’Emilia e dell’Italia centrale.”