Bombardamenti Pescara: il racconto di un sopravvissuto

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Sopravvissuto ai bombardamenti su Pescara, l’allora bambino Luciano De Angelis ricorda l’attacco aereo del 1943.

Era poco più che un bambino, Luciano De Angelis, medico di professione, scrittore per passione. Proprio in un libro, il dottor De Angelis ha raccontato la sua esperienza incancellabile di sopravvissuto ai bombardamenti aerei su Pescara. 31 agosto e 14 settembre del 1943, la città fu bombardata dagli aerei anglo americani che volevano colpire gli avamposti tedeschi. Ma a morire furono 3.000 civili innocenti, tra i quali tanti bambini che proprio oggi, di 72 anni fa, si trovavano al mare, colpiti dalle bombe mentre stavano facendo il bagno.

Il 14 settembre, dello stesso anno, fu bombardata in particolare la stazione ferroviaria. E proprio di quel 14 settembre Luciano De Angelis ci racconta. C’era un treno fermo sui binari con derrate alimentari e centinaia di persone disperate all’assalto del convoglio per portare via cibo e viveri. Tra queste persone anche l’allora bambino Luciano. Solo qualche ora dopo, dalla sua casa su corso Vittorio Emanuele, De Angelis, appena tornato dalla incursione sul treno dei viveri, vide gli aerei anglo americani bombardare la ferrovia. Luciano ricorda i rumori e i colori della strage, mentre prono a terra cercava e sperava nella salvezza e di scampare alla morte a cui andarono incontro tantissimi concittadini, poche centinaia di metri più in là.

Il dottor De Angelis sottolinea però come Pescara seppe rialzarsi dopo pochi anni. Dopo il bombardamento del 14 settembre, la città si svuoto’. I Pescaresi lasciarono le proprie case e si rifugiarono nei paesi vicini. Passo’ un anno e tornati nelle proprie case, spiega De Angelis, i cittadini si rimboccarono le maniche e ci si libero’ del peso del ricordo dapprima dell’oppressione tedesca, poi della ingerenza degli alleati, degli Americani. Ciò che ricorda Luciano De Angelis sono gli episodi di solidarietà, di coraggio e della voglia di risorgere dei suoi concittadini. La guerra, Luciano, non l’ ha mai dimenticata. Per questo invita tutti alla comprensione ed alla tolleranza per i profughi che oggi fuggono dai conflitti bellici nei loro Paesi. De Angelis, ieri nel corso della cerimonia voluta dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Pescara e dall’ANPI, ha reso la sua testimonianza di sopravvissuto alle bombe. Una fotografia lucida e precisa di Pescara distrutta dalla guerra che proprio dalla sua distruzione ha saputo e voluto rinascere.