Coronavirus e crisi: Pescara, chiude la storica Barberia di Enzo di Cerchio

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Chiude la storica Barberia di Enzo Di Cerchio che, a 84 anni, non se l’è sentita di apportare le misure richieste contro il Coronavirus alla sua bottega aperta, a Pescara, 60 fa.

Enzo Di Cerchio da quando aveva 11 anni, nel 1947, ha iniziato a lavorare come garzone nella barberia dello zio, in viale d’Annunzio, 60 anni fa ha poi aperto una bottega tutta sua su viale Vittoria Colonna.
Oggi ha 84 anni e non ha alzato la saracinesca il 18 maggio perché non se l’è sentita di apportare le richieste modifiche ministeriali al suo locale. La storia viene segnalata dalla segretaria Cif Abruzzo, Concetta Di Virgilio.
Tutte le mattine Enzo, con precisione cronometrica, alle 7.30 apriva la sua bottega e accoglieva la sua affezionata clientela che non avrebbe mai voluto fare a meno del suo tocco delicato ed attento, affinato in 70 anni di esperienza.

“L’artigianato non è un lavoro anonimo ed impersonale, – scrive Concetta Di Virgilio – non va in pensione, per la semplice ragione che migliora con l’esperienza, si arricchisce sempre più, e con il passare del tempo diventa patrimonio della collettività, prezioso per la formazione dei giovani. Si sa, il passaggio intergenerazionale dei saperi si è da tempo interrotto, l’apprendistato ha assunto forme complesse e forse astruse e nessun giovane è passato a raccogliere il testimone di Enzo. Il Coronavirus ci sta obbligando a cambiare il nostro modello di sviluppo e per fare questo non possiamo più permetterci il lusso di dissipare ‘saperi’ immolati sull’altare del franchising o del reddito di cittadinanza. Dovremo rileggere la tradizione, il vissuto, rivalorizzare anche quelle attività che hanno sfidato il tempo e che possono essere riproposte in chiave nuova. Anche esse contribuiscono a conservare l’identità della città da cui dovremo necessariamente ripartire”.

Il Servizio del Tg8:

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