Pensionati Nadia e Bartolo raggirati: a giudizio 35 enne

Rinviato a giudizio Carmine Di Felice, il 35 enne pescarese che avrebbe raggirato e spillato soldi alla coppia di pensionati Nadia e Bartolo, la cui storia finì alla ribalta nazionale grazie ad un servizio televisivo di Giulio Golia delle Iene.

Lo ha deciso oggi pomeriggio il gup del Tribunale di Pescara, Elio Brongrazio. Di Felice è accusato dal pubblico ministero Andrea Papalia di circonvenzione di persone incapaci e di millantato credito. Nadia e Bartolo, che nel procedimento a carico di Di Felice sono assistiti dagli avvocati Giovanni Mangia e Sabrina Di Liso, sono due persone semplici ed ingenue, che arrivano a fine mese grazie ad una modesta pensione di invalidità. Venti anni fa sono rimasti soli perché il tribunale tolse loro le due figlie. Le ragazze sono per un caso riuscite a rintracciarli e, dopo aver scoperto il raggiro, hanno chiesto l’intervento della trasmissione televisiva “Le Iene”. Di Felice, con la scusa di far avere un lavoro a Bartolo, si sarebbe fatto consegnare i soldi della pensione che la coppia andava a prendere alle poste ogni mese.

Il pm accusa l’imputato di aver “abusato delle condizioni di infermità e dello stato di deficienza psichica della coppia”, inducendola a “consegnargli in diverse occasioni, generalmente con cadenza mensile pressoché in corrispondenza temporale con la riscossione della pensione, somme di denaro contante prelevate dai loro libretti postali”. Di Felice e’ inoltre accusato di aver fatto “loro credere pretestuosamente e falsamente trattarsi di somme dovute a titolo di compenso per sue asserite attività finalizzate al conseguimento di un posto di lavoro per Bartolo”. L’imputato faceva poi credere a Nadia e Bartolo di essere in contatto con il sindaco, Marco Alessandrini e l’allora vice sindaco di Pescara, Antonio Blasioli, per una proposta di lavoro. Di qui l’accusa di millantato credito: “avrebbe esibito alla coppia una falsa dichiarazione di impegno del vice sindaco di Pescara per l’avviamento al lavoro di Bartolo, dichiarazione manoscritta e recante la falsa firma del vice sindaco”. I due pensionati e l’ex vice sindaco di Pescara, Antonio Blasioli, si sono costituti parte civile. Il processo a carico di Di Felice prenderà il via il prossimo 7 ottobre.