Lanciano: rapina in villa, parla il chirurgo massacrato dai banditi assieme alla moglie

E’ ancora caccia all’uomo per l’inquietante rapina da “arancia meccanica”, che si è consumata ieri a Lanciano. La coppia è stata malmenata e presa in ostaggio da 4 banditi nella propria villa. L’intervista al dottor Martelli, massacrato assieme alla moglie.

AGGIORNAMENTO 26/9  Rapina villa a Lanciano: tre persone arrestate

Quattro malviventi sono entrati all’alba, errano circa le 4 di domenica mattina, nella villa del chirurgo Carlo Martelli che dormiva con la moglie Niva Bazzan. I coniugi sono stati legati e malmenati ferocemente. Per farsi consegnare bancomat e carta di credito ed aprire la cassaforte i banditi non hanno esitato a tagliare il lobo dell’orecchio della donna. “O ci dite dov’è la cassaforte o tagliamo tua moglie a pezzetti”, aveva detto uno dei rapinatori che, secondo quanto riferito da Claudio Martelli, palava un perfetto italiano. Mentre alcuni banditi tenevano sotto schiaffo i coniugi, altri si sono recati a uno sportello bancomat per fare prelievi con le carte. Poi la fuga con l’auto del medico, oggi in pensione. Entrambi sono ricoverati in ospedale, l’uomo ha un grave trauma cranico.

I rapinatori sono entrati anche nella stanza del figlio della coppia, Stefano, disabile grave, ma lo hanno risparmiato. Le indagini, coordinate dalla Procura di Lanciano e affidate alla Squadra Mobile di Chieti e al Commissariato di Lanciano, sono a tutto campo. Gli investigatori sono alla ricerca di tracce di Dna lasciate dai violenti banditi. Rapina in villa: summit Procura Lanciano,proseguono indagini.

Intanto c’è un vertice alla Procura di Lanciano coordinato dal Procuratore Capo Mirvana Di Serio: al summit investigativo partecipano gli uomini dello Sco giunti da Roma e i dirigenti della Questura di Chieti e Commissariato di Lanciano. La polizia sta analizzando anche i filmati delle telecamere in entrata e uscita da Lanciano. Si sta analizzando l’auto Yaris della moglie di Martelli utilizzata per fare i prelievi al bancomat e la Fiat Sedici del dottor Martelli con cui i rapinatori sono fuggiti e ritrovata ieri sera in contrada Serre di Lanciano via di fuga verso la Val di Sangro e il casello A 14.

Intanto resta la prognosi riservata, a causa di un gravissimo trauma cervicale, per il medico Carlo Martelli di Lanciano, sequestrato ieri nella sua villa insieme alla moglie Niva Bazzan a cui hanno parzialmente tagliato il lobo dell’orecchio destro con una piccola roncola. La donna dal servizio multidisciplinare del Pronto Soccorso è ora ricoverata all’Utic per controlli cardiaci. Nelle prossime ore, al termine di ulteriori esami diagnostici per entrambi i feriti, è previsto un bollettino medico che sarà diramato dalla direzione sanitaria dell’ospedale Renzetti di Lanciano.

Il dottor Carlo Martelli viene sottoposto ad ulteriori indagini diagnostiche per verificare se possono esserci sviluppi sul grave trauma cervicale che ha subito a seguito dei ripetuti pugni ricevuti dai rapinatori. L’esame è importante in quanto nel canale cervicale transitano tutti i nervi e i chirurghi vogliono accertare che non ci siano compromissioni che possano causare eventuali danni neurologici. Nel frattempo gli uomini della Scientifica di Ancona continuano a passare al setaccio la villa e le due auto della famiglia Martelli che i banditi hanno utilizzato per fare dei prelievi con delle carte di credito. Si cercano inoltre, anche attraverso il luminol, le impronte digitali e tracce biologiche lasciate dai malviventi.

Dall’ANSA:

È caccia aperta alla banda che ha massacrato i coniugi Martelli dopo il ritrovamento, la notte scorsa, in località Serre di Lanciano, di una delle auto della famiglia, una Fiat Sedici, a bordo della quale i quattro banditi che hanno massacrato di botte il chirurgo Carlo e la moglie Niva Bazzan, si sono allontanati dopo due ore di violenze. Ora gli investigatori stanno analizzando le analogie con precedenti rapine violente compiute nella stessa zona nell’ultimo anno. E’ questo uno degli elementi cardine delle indagini sull’aggressione, avvenuta all’alba di domenica, tra le 4 e le 6, avvenuta dopo che i banditi avevano fatto irruzione nella villa in cerca di una inesistente cassaforte.

“È stato come un film dell’orrore – ha detto Carlo Martelli dal suo letto d’ospedale parlando con i giornalisti – io e mia moglie eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori, per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L’assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare”.

“Una violenza spropositata” ha detto il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello.

Parole che pronuncia anche la moglie di Martelli, mutilata a un orecchio da uno dei quattro malviventi: “Ciò che sto vivendo è molto sproporzionato ed esagerato, mi sembrava come se fossi dentro un film. Ho pensato che sarei morta”.

Intanto sul fronte indagini la Polizia sta visionando decine di filmati di telecamere pubbliche e private presenti a Lanciano per avere indizi sugli autori dell’efferata rapina. Per prelevare denaro in alcune banche usando il bancomat dei coniugi i rapinatori hanno usato un’altra auto della famiglia, una Yaris. In azione oggi anche il gabinetto scientifico della polizia di Ancona i cui agenti hanno proseguito le verifiche nella villa e sulle due auto; utilizzato anche il Luminol e altri innovativi esami di laboratorio. La Polizia è concentrata sui prelievi effettuati in alcune banche di Lanciano con due carte di credito del dottor Martelli di cui l’uomo ha fornito i codici pin ai banditi. Una “atipicità”, questa delle carte di credito, secondo il questore di Chieti, Borzacchiello, “che non rientra nei canoni della malavita”. In merito all’indagine, coordinata dal procuratore capo di Lanciano Mirvana Di Serio, che non ha rilasciato commenti sulle fasi investigative, stamani si è tenuto in Procura un summit a cui hanno partecipato uomini dello Sco di Roma, della Questura di Chieti e del Commissariato di Lanciano. Al termine il dirigente della Squadra Mobile di Chieti, Miriam D’Anastasio, ha spiegato che si tratta di “indagini complesse, ma andiamo avanti alla ricerca di utili indizi”.

La Polizia ritiene di dover approfondire le analogie con una precedente sanguinaria rapina avvenuta il 26 marzo a San Vito Chietino, a 10 chilometri da Lanciano, quando un commerciante 73enne di generi alimentari e tabacchi fu pestato a sangue e uno dei quattro rapinatori gli tagliò con un coltello l’indice della mano destra. Gli altri recenti colpi all’esame degli investigatori sono stati compiuti lo scorso 4 agosto a Paglieta, il 24 aprile ad Atessa, il 3 ottobre 2017 a Guardiagrele, il 5 settembre 2017 a Santa Maria Imbaro.

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Il servizio del Tg8