Lanciano: sindacati in piazza per il lavoro, manifestano in migliaia

cgil, cisl, uil

Lanciano, in almeno 5mila alla manifestazione unitaria regionale indetta da Cigl, Cisl e Uil: “Pil, disoccupazione e cassa integrazione parlano di una regione affaticata”.

Cinquemila persone in corteo a Lanciano a sostegno dell’ occupazione e del lavoro. Pil, disoccupazione, cassa integrazione i temi al centro della manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil Abruzzo stamani a Lanciano. In cinquemila in strada, con un corteo partito da piazzale Cuonzo. Quindi la tappa successiva, il Teatro Fenaroli. Qui, nella sala Mazzini, gli interventi dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Sandro Del Fattore, Leo Malandra e Michele Lombardo, con le conclusioni del segretario confederale della Uil Guglielmo Loy.


Sul palco intervervengono vari delegati in rappresentanza delle categorie, Sandro Del Fattore a nome delle tre sigle sindacali regionali, Lucio Petrongolo, responsabile Cisl Chieti, mentre le conclusioni della mobilitazione sono a cura di Guglielmo Loy, segretario nazionale Uil.

“Il pil regionale arranca: nel 2016, è arretrato dello 0,2 per cento a fronte di incrementi che hanno riguardato tutte le regioni del meridione. Secondo Bankitalia e Istat, infatti, nei primi nove mesi del 2017, in Abruzzo il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato del 2,7 per cento e il tasso di disoccupazione è salito dal 12,1 al 12,7 per cento, rimanendo superiore al dato medio nazionale (11,5 per cento). È diminuita la partecipazione complessiva al mercato del lavoro (-2,2 per cento). Inoltre, – denunciano i tre Segretari regionali -, il dramma lavoro è dietro l’angolo perché anche se i livelli occupazionali sono rientrati sui valori pre-crisi, ~quasi il 70% dell’occupazione è purtroppo precaria. L’Osservatorio dell’INPS ci dice che crescono tutte le tipologie contrattuali precarie (a termine, stagionale, apprendistato), e rallenta il solo tempo indeterminato. Il mercato del lavoro regionale offre più occasioni ma non è ancora lavoro stabile! Anche l’apparato produttivo è in sofferenza. Mentre nel resto del Paese il ricorso alla cassa integrazione è praticamente crollato (-40%), in Abruzzo si registra una diminuzione poco rilevante: solo – 13%, rispetto all’anno scorso. Le imprese, per evitare i licenziamenti, continuano sempre di più a ricorre allo strumento contrattuale della solidarietà, che risulta in crescita”.

Alle istituzioni regionali e nazionali Cgil, Cisl e Uil chiedono in primo luogo di riformulare gli ammortizzatori sociali per sostenere il superamento delle crisi industriali, la tenuta ed il rilancio dei siti produttivi: si tratta di strumenti necessari proprio in contesti economici come quello abruzzese, alle prese con andamenti non sempre robusti e costanti.

Inoltre, i tre sindacati ribadiscono una richiesta avanzata più volte: accelerare l’attuazione del Patto per lo Sviluppo, della Carta di Pescara e del Masterplan, leva centrale in una fase come quella attuale, in cui è indispensabile il rilancio degli investimenti per tornare a crescere. Con la manifestazione di Lanciano, poi, si chiede con forza di rispettare e sviluppare le intese sottoscritte con il sindacato, con tavoli specifici di confronto che entrino nel merito delle problematiche, ma anche di accelerare la ricostruzione dei territori colpiti dai vari eventi sismici che si sono succeduti a partire dal 2009. Infine, il tema dell’occupazione dovrà avere un ruolo centrale in ogni agenda politica, ragion per cui Cgil, Cisl e Uil chiedono con forza di promuovere un piano straordinario per l’occupazione, in particolare giovanile e femminile.

LOY: ABRUZZO CASO ITALIANO

“L’Abruzzo è il caso italiano e l’Italia deve prendere spunto da questa partecipata manifestazione di oggi a Lanciano. Per far sì che l’intero Paese discuta di proposte reali che cambiano la vita dei cittadini e dei lavoratori”. Così il segretario confederale Uil Guglielmo Loy a Lanciano, partecipando alla manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil Abruzzo per chiedere ‘più lavoro e sviluppo’ in regione. “L’Abruzzo – ha detto Loy – ha grandi potenzialità ma con troppe crisi e uno sviluppo che non cresce come meriterebbero i cittadini. C’è una piattaforma molto realistica di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo che fanno promesse concrete, al di là di quello che dicono i partiti. Noi del sindacato non facciamo promesse mirabolanti ma parliamo di infrastrutture, sostegno al sistema produttivo, protezione sociale e ammortizzatori sociali, servizi: cose che si possono fare con le risorse che già ci stanno se però c’è il coraggio della politica a misurarsi su cose concrete”. ‘Più lavoro più sviluppo per l’Abruzzo’ lo slogan del corteo – cui hanno partecipato cinquemila persone – partito da piazzale Cuonzo per terminare in piazza dei Frentani. Presenti i tre segretari generali regionali di Cgil-Cisl-Uil, Sandro Del Fattore, Leo Malandra e Michele Lombardo. I sindacati hanno parlato di “un pil regionale che arranca. Nel 2016 – hanno riferito – è arretrato dello 0,2 per cento a fronte di incrementi che hanno riguardato tutte le regioni del meridione. Secondo Bankitalia e Istat, infatti, nei primi nove mesi del 2017, in Abruzzo il numero di persone in cerca di occupazione è aumentato del 2,7 per cento e il tasso di disoccupazione è salito dal 12,1 al 12,7 per cento, rimanendo superiore al dato medio nazionale (11,5 per cento)”.

M5S Abruzzo : “I lavoratori lasciati soli”

Il Movimento 5 Stelle esprime piena solidarietà agli abruzzesi che oggi hanno manifestato a Lanciano per il diritto ad un posto di lavoro e liberarsi dallo spettro della precarietà.

In una nota del Movimento si legge “I lavoratori in Abruzzo sono stati lasciati soli, illusi e sfruttati dai partiti che hanno speculato e propagandato anche sulla dignità e sulla forza produttiva di questa regione.  Si è preferita la propaganda sulla realtà, senza procedere ad un’analisi corretta della situazione con il fine di mettere in campo ogni azione possibile per risanare la regione, che vede 1 abruzzese su 3 a rischio povertà. Un fallimento quello del Governo regionale in tema lavoro. Come attesta anche il documento economico finanziario di Regione Abruzzo, con il quale D’Alfonso avrebbe dovuto operare una pianificazione concreta, invece  è stato mortificato a pagine di slogan e promesse senza nessuna base reale. Un’occasione persa di fare programmazione. Ancora una volta si è scelta la propaganda, probabilmente perché già da dicembre, mese di approvazione del documento, c’era la necessità di creare un pacchetto di risultati elettorali per il Presidente ed i suoi fedelissimi e se poi a farne le spese è stata un’intera classe di lavoratori poco male.  Nei 5 anni di governo regionale di centro destra l’Abruzzo ha perso 30 mila posti di lavoro, ad oggi il Governo di centro sinistra ne ha persi 15 mila. Siamo ben lontani dalle promesse che il Presidente D’Alfonso fece nella sua campagna elettorale 2014 dove prometteva ai cittadini ben 100mila posti in più. Oggi, dopo quasi 4 anni di legislatura, siamo ai minimi storici. Istat ci conferma che dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 questa regione ha perso 15mila posti di lavoro. Il Rapporto Svimez certifica che siamo decresciuti dello 0,2, l’Abruzzo ha la peggiore performance tra tutte quelle del mezzogiorno. Anche davanti a questi numeri, la Regione si è sempre girata dall’altra parte sostenendo che l’Abruzzo cresce per numero di occupati e aziende. Lo andassero a dire oggi ai lavoratori che manifestano a Lanciano”.

Lolli risponde al M5S: “noi sempre al fianco dei lavoratori. Loro se ne ricordano in campagna elettorale”

Il vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive Giovanni Lolli, risponde alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle sulla manifestazione di sindacati e lavoratori svoltasi oggi a Lanciano.

In un comunicato stampa il vicepresidente Lolli afferma “Ho il massimo rispetto per l’iniziativa promossa oggi dai sindacati abruzzesi e confermo la massima disponibilità all’ascolto e al confronto sui problemi, le criticità, i suggerimenti che la loro azione ci esprime. Il lavoro è il tema centrale delle prospettive del paese e della nostra regione, in particolare per le migliaia di lavoratori in difficoltà, che hanno perso o rischiano di perdere la loro occupazione.

Per questo la Regione Abruzzo è stata sempre presente ed io personalmente ho seguito 113 crisi aziendali; sia i rappresentanti dei lavoratori che le imprese possono testimoniarlo e sono in grado di valutare la serietà e la continuità di questo impegno. Insieme dobbiamo proseguire in questa azione e moltiplicare gli sforzi perché molte grandi aziende e tantissime piccole imprese si trovano in una condizione di criticità.

Resto invece sorpreso dalle dichiarazioni del M5S i cui esponenti in nessuna – sottolineo NESSUNA – delle 113 crisi aziendali hanno trovato il tempo per partecipare alle assemblee, ai cortei, alle manifestazioni, ai tavoli di confronto che si sono svolti. Nemmeno ad una di queste vertenze sono stati presenti. Forse pensavano fosse sufficiente leggerne sui giornali.

Se avessero trovato il tempo di parteciparvi, avrebbero evitato di parlarne per sentito dire. Capisco che siamo in campagna elettorale e in molti si risvegliano ma il tema del lavoro è troppo importante perché possa essere seguito solo nei 30 giorni di campagna elettorale. Bisogna occuparsene tutti i giorni. E nonostante il M5S c’è qualcuno che lo fa”.

 

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