Guardiagrele: è passato un anno da scomparsa di “nonno” Benito

E’ passato un anno dalla scomparsa da Guardiagrele di Benito Della Penna, i familiari non si arrendono, vogliono sapere che fine ha fatto il loro congiunto.

E’ Penelope Abruzzo onlus, Associazione delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, espressione regionale di Penelope Italia Onlus, www.penelopeitalia.org, a ricordare che il 15 marzo 2018, è un anno che di nonno “Benito” non si sa più nulla. L’83 enne di Guardiagrele, uscito intorno alle 16,30, per fare una passeggiata e raggiungere in campagna il genero, a una distanza da casa di poco più di 300 metri. E’ misteriosamente svanito nel nulla. Le ricerche dei familiari, iniziate intorno alle 17,45, quando la figlia Rosanna, rientrando a casa dalla spesa, apprende da suo marito che il papà non era in casa. Intorno alle 20,00 la denuncia di scomparsa presso la locale caserma dei Carabinieri: “Signora, non si preoccupi, lo ritroviamo presto”. Le ricerche congiunte dei Carabinieri e della famiglia si sono protratte oltre la mezzanotte, ma di Benito Della Penna, cardiopatico e dall’andatura lenta, peraltro si muoveva con l’ausilio di una stampella, nessuna traccia. L’indomani Croce Rossa, Carabinieri e Vigili del Fuoco perlustrano l’intera zona, lungo i costoni stradali e all’interno dei pozzi. Le unità cinofile fiutano le sue tracce sino a pochi metri dopo casa, in una zona di sosta tra la SP e la SS , poi null’altro.

“Le ricerche proseguono sino a fine marzo e poi stop. Il signor Benito non si deve più cercare!” si legge in una nota di Annalisa Loconsole, presidente associazione Penelope. “Eppure alcune zone, quelle impervie, non sono state battute, come potrebbero giungere i cani da cadavere, anche per ritrovare i suoi poveri resti. Il “NO” delle Istituzioni, interessate a vario titolo della ricerca di Benito Della Penna è irrevocabile. Nemmeno dalla Procura c’è apertura e l’interessamento a far giungere i cani da cadavere, anche a pagamento, richiesti dalla famiglia. Non è servita neanche la fiaccolata di sensibilizzazione, organizzata a Guardiagrele, con il sostegno del Comune e della cittadinanza, a smuovere le coscienze! L’assillo della famiglia è che a Benito qualcuno possa aver fatto del male, in quel breve tratto di strada e se ne sia liberato oppure giace da qualche parte, ormai coperto dagli arbusti, che la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno hanno ricoperto? La figlia Rosanna, dalla sua finestra, guarda la rigogliosa vegetazione, divenuta la tomba, a cielo aperto, di suo padre e guarda le stelle di cui amava conversare con lui. Ma dov’è Benito Della Penna? Può la vita di una persona essere cancellata dalle Istituzioni con tanta determinazione ed indifferenza? Nel cuore di chi resta ad attendere una risposta, sicuramente, quella vita, tanto cara, finita nell’oblio della scomparsa non è cancellata né dimenticata! Dopo un anno la famiglia bussa ancora e – conclude la nota di Penelope – con forza per chiedere di cercare nonno Benito!”