Comune Chieti, rischio predissesto, Di Primio: “Colpa anche dei morosi”

“Il Comune deve attuare il piano di rientro per risanare i 15 milioni di euro”, così i revisori dei Conti. Per il sindaco Di Primio, colpa anche dei morosi. Per il Pd a pagare sono i cittadini, il M5Stelle chiede una commissione d’inchiesta.

E’ scritto nero su bianco nel verbale a firma di Ilaria Valentini ed Enza Di Domenico, che compongono l’organo di controllo interno. L’opposizione va all’attacco perché teme che potrebbero arrivare altre stangate per i cittadini. L’ente, se raccoglierà l’allarme lanciato dai revisori, sarà infatti costretto a varare una manovra molto rigida.

“Il Collegio, stante la notevole esposizione di cassa pari a 15 milioni 771 mila euro, ribadisce di valutare l’adozione di un piano di rientro adeguato e, in particolare, di prendere in considerazione l’adesione alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, ovvero un dissesto controllato con misure di contenimento della spesa e di incremento delle entrate. Il Collegio – si legge sul verbale datato 31 gennaio – rileva il persistere di una forte criticità nella gestione affidata a Teateservizi”, l’azienda a totale capitale pubblico che si occupa di incassare i tributi comunali”.

Il Collegio chiede al Comune una revisione dettagliata. Il dirigente comunale Franco Rispoli auspica una accelerazione delle procedure di riscossione con la necessità di uno sforzo di razionalizzazione e riduzione, per quanto possibile, della spesa e che l’azione primaria debba essere attuata sulla Teateservizi.

Il Pd va all’attacco:

“L’amministrazione Di Primio ha approvato bilanci nonostante i revisori dei conti avessero dato parere non favorevole e oggi vediamo i risultati: avviare la procedura di predissesto è l’unica strada da seguire. Le conseguenze le pagheranno i cittadini: le tasse saliranno al massimo e i servizi subiranno altri tagli”.

Il sindaco Di Primio precisa, però, che il Comune di Chieti non è in fase di predissesto, ma è certo che bisogna attuare un piano di rientro per il riquilibrio finanziario. Il primo cittadino chiama in causa le mancate riscossioni da parte di Teate Servizi ma anche che i cittadini che non pagano le tasse e che, dice, sono i primi che si lamentano.

Infine il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Ottavio Argenio, chiede la costituzione di una commissione di inchiesta ad hoc.

Secondo i Consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo si tratta dell’ennesimo goffo tentativo del Sindaco di esonerarsi da responsabilità che ormai nessuno può più nascondere.

In una nota si legge : “Stamane a margine dei lavori di Consiglio comunale, il Sindaco di Chieti Umberto Di Primio avrebbe dichiarato che la responsabilità per la situazione di crisi economico-finanziaria in cui versa l’ente sarebbe da attribuire ai cittadini che evadono le tasse”.

Secondo Argenio, “Siamo di fronte all’ennesima sciocchezza di un Sindaco che in una sorta di delirio onirico cerca di convincere sé stesso ed i pochi che ancora gli danno credito, che lui non ha nessuna responsabilità per quello che sta avvenendo nel nostro disgraziato Comune. La verità  è ben altra e le responsabilità di Di Primio che amministra Chieti da ormai 8 anni, sono tali e tante da essere ormai ingombranti. Alcuni esempi possono far comprendere meglio di cosa stiamo parlando: questo Sindaco ha sottoscritto un accordo milionario con la società Formula Ambiente relativamente alla raccolta differenziata che di fatto, ha comportato un sensibile aumento della TARI a carico dei cittadini con un contestuale aumento delle difficoltà di pagamento. A nostro avviso il Comune non doveva riconoscere alcunché a Formula Ambiente poiché il Capitolato d’appalto ed il successivo contratto non prevedevano oneri ulteriori a carico dell’ente. Quindi o il contratto era stato redatto da persone poco capaci o è stata poco avveduta l’Amministrazione”.

Continua la consigliera D’Arcangelo “Ma abbiamo anche altri esempi  come la cronica incapacità di attrarre finanziamenti e di programmare interventi mirati. Basti pensare ai 700.000 Euro che il Comune non è riuscito a farsi accreditare per il lavori di manutenzione degli asili nido. Situazioni come questa sono il preludio al riconoscimento dei debiti fuori bilancio. Per non parlare dei premi che vengono pagati ai Dirigenti degli uffici senza che sia stata mai fatta una corretta operazione di valutazione delle performance cioè dei risultati realmente conseguiti ai quali sono parametrati i c ompensi.”

Aggiunge Argenio “Noi abbiamo provato a chiarire la situazione nel mese di settembre, quando abbiamo presentato una richiesta all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale affinché venisse istituita una speciale Commissione d’inchiesta così come previsto dal Regolamento. Abbiamo pensato a questo particolar strumento proprio perché riteniamo che sia necessario, da parte del Consiglio comunale, fare estrema chiarezza anziché continuare a dar credito alle sirene di una amministrazione ormai allo sbando, il cui vertice pensa solo ed esclusivamente al suo futuro politico. Riteniamo che sia inconcepibile attribuire la responsabilità della tensione economico-finanziaria ai cittadini senza sapere a quanto realmente ammonta l’evasione e quale peso ha sulla situazione deficitaria complessiva del Comune.

Abbiamo appreso che la nostra proposta ha ricevuto tutti i visti di regolarità da parte degli Uffici ma ciò nonostante, è ancora ferma in qualche cassetto e non viene presentata all’Assise civica che la dovrebbe discutere e votare. Proprio questa mattina, durante la seduta di Consiglio comunale che ha visto approvare il nostro ordine del giorno relativo al Poliambulatorio di via De Litio, sono stato costretto ad intervenire al fine di ammonire l’Ufficio di Presidenza affinché quella proposta sia messa tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale. Siamo stanchi dell’incompetenza di questo Sindaco e delle persone delle quali si è circondato e riteniamo che nessuno possa più accontentarsi di proclami e chiacchiere. Chieti ha assoluto bisogno di fatti!”.

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