Palazzo Chigi: Alexian promuove con la musica cultura Rom

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Musica etno-sinfonica, Alexian: “Così promuovo cultura Rom.” Concerto ieri a Palazzo Chigi per presentazione istituto Eriac.

Una giornata storica per il patrimonio culturale europeo, il riconoscimento da parte delle istituzioni della cultura romanì attraverso la sua musica. A parlare è il musicista e docente universitario Santino Spinelli, in arte Alexian.

“E’ la prima volta in Italia, non era mai successo in sei secoli di presenza dei Rom in Europa” commenta il musicista Santino Spinelli, in arte Alexian, leader dell’Alexian Group che, insieme all’Orchestra Europea per la Pace, ieri a Roma, nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, si è esibito a chiusura della cerimonia di presentazione dell’Istituto Europeo di Arte e Cultura Rom (Eriac), inaugurato l’8 giugno 2017 a Berlino. Presenti, tra gli altri, il drammaturgo, attore e compositore Moni Ovadia e la direttrice di Eriac, Timea Junghaus, all’ottima riuscita del concerto hanno contribuito il soprano Federica Serpente, la voce recitante di Dijana Pavlovic e Nathalie, vincitrice della quarta edizione di X Factor. Fondato da Consiglio d’Europa, Open Society Foundations e Alliance for European Roma Institute for Arts and Culture, l’Eriac corona il sogno di molte generazioni di Rom e Sinti e mira a contrastare il pregiudizio e la discriminazione usando l’arte, la cultura, l’insegnamento della storia. Quello che proponiamo insieme all’Orchestra europea per la Pace, diretta dal maestro Antonio Cericola – aggiunge Alexian – è musica romanì-europea etno-sinfonica, che supera quella balcanica, il flamenco e forme folkloristiche. Quello di ieri è stato un concerto intenso e coinvolgente con un pubblico calorosissimo. Alla fine tutti erano in piedi a ballare. E’ stato emozionante suonare in un luogo istituzionale – conclude Alexian – soprattutto per la presenza dei miei tre figli nel gruppo, Gennaro, Giulia ed Evedise, musicisti anche loro, che hanno già suonato con me anche per papa Francesco. Al di là dell’aspetto professionale, forse anche questa è la forza del progetto, che nasce e si sviluppa come progetto familiare”.