Droga dal mare: tra indagini, sorveglianza e ironia Web

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La droga che viene dal mere è ormai il tormentone dell’estate abruzzese e come direbbe il buon pescarese Ennio Flaiano: “La situazione è grave ma non seria”.

Pirati più che dai Caraibi, probabilmente dall’Albania parte seconda. Dopo i 200 chili di droga “recapitati” domenica dal mare in tempesta, agitato dal Maestrale, sulle spiagge di Francavilla, Montesilvano, Silvi, Scerne di Pineto tra bagnanti increduliieri pomeriggio la marijuana è approdata anche sulla spiaggia della Riserva del Borsacchio, tra Cologna e Roseto. Si tratta di un pacco di circa 40 chili, confezionato in modo identico agli altri. Anche questo è stato notato dai bagnanti che hanno allertato i Carabinieri di Giulianova già di pattuglia sulla battigia in previsione di nuovi arrivi e di eventuali saccheggi. Sale così a 240 chili il carico di droga, in particolare marijuana e hascisc, perso dai trafficanti di stupefacenti quasi certamente provenienti dalle coste montenegrine dell’Albania. Ne sono al corrente i finanzieri che con postazioni fisse nei porti di Valona e Durazzo sono in costante collegamento con i colleghi in mare, dove sono ormai all’ordine del giorno e della notte, gli inseguimenti dei gommoni d’altura carichi di pacchi di marijuana e di taniche di benzina. I trafficanti devono assicurarsi i viaggi di andata e di ritorno dalle coste adriatiche, che “non sono più solo della Puglia, ma anche del Molise, delle Marche e dell’Abruzzo”, riferisce il comandante della compagnia dei Carabinieri di Giulianova, Domenico Calore, da mesi a al lavoro su questa problematica.
Intanto la Guardia Costiera controlla, attraverso le sue donne e uomini, le spiagge sia per eventuali segnalazioni di pacchi sospetti che il mare potrebbe ancora restituire, sia perché, non si sa se leggenda metropolitana, pare ci sia la corsa al pacco…stupefacente con gommoni e mezzi di fortuna di qualche scellerato. Tant’è che anche oggi le forze dell’ordine presidiano le spiagge abruzzesi e come ci dice il titolare dello stabilimento di Mila di Pescara sud, Andrea Lancia, non si ricorda, a distanza di anni, un evento del genere e così particolare. Intanto deborda l’ironia sui social, dalla “vacanza stupefacente in Abruzzo”, al “mare da sballo”, al “mare dopato” al fatto che ora non si parli più di inquinamento perché il mare, invece, è decisamente “stupefacente”. Insomma il Web si scatena e sorride: la notizia della droga vomitata dal mare ha fatto il giro delle testate nazionali e internazionali, mentre le indagini proseguono, e qui c’è poco da ridere per i responsabili degli atti criminosi, quando saranno individuati.

1 Commento su "Droga dal mare: tra indagini, sorveglianza e ironia Web"

  1. david celiborti | 18/07/2017 di 17:47 |

    Perchè inibire costoro, arrestare questi”onesti” trafficanti di oppio e droghe che fanno felici i villeggianti in cerca di emozioni deliranti! Poi dall”Albania terre dele aquile e della droga, abbiamo importato non solo questa ma anche calciatori(berisha, memushaj!) cantanti (anna oxa, ermal meta!), sta diventando una nazione importante per i nostri scopi goderecci e sportivi! Che brava gente loro , i romeni, i neri africani, gli altri est-europei, indiani, pakistani, egiziani! Come ricordare l’importazione del crimine da ogni parte del mondo, come quello che ogni mette a rischio anche le forze dell’ordine!

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