Mare Pescara: uno per tutti, tutti per uno

Mare Pescara: uno per tutti, tutti per uno: l’acqua è la stessa, pur con valori differenziati. C’è bisogno dell’impegno di tutti per risolvere il problema dell’inquinamento. Ma non è con il rimpallo di responsabilità che il fiume Pescara diventerà trasparente.

La situazione è grave ma non seria, diceva un concittadino illustre di ogni pescarese. Volendo proprio fare gli ottimisti, si potrebbe anche dire che stavolta il bicchiere – pardon, il mare – è mezzo pieno. O almeno così lo vede il vicesindaco Del Vecchio, tornato da L’Aquila con un incasso presto spendibile, l’impegno della Soprintendenza alle Belle Arti (nella persona della cosiddetta “signora No” Maria Giulia Picchione) a velocizzare l’iter per il posizionamento del nuovo collettore, l’ormai famoso DK15. Tuttavia, mentre Del Vecchio mette una pezza a colore al sarcasmo del sindaco Alessandrini verso la stessa Picchione, ecco che spunta fuori un’altra excusatio non petita: in un comunicato arrivato ieri alle redazioni giornalistiche l’Aca si chiama fuori da ogni responsabilità in merito allo stesso collettore DK15.

“L’Aca, è bene ricordarlo – si legge nel comunicato – è subentrata nei lavori in corso d’opera nel 2015 e dopo che l’Ato aveva concluso l’iter per l’approvazione del progetto sette anni prima. E’ sorprendente essere costretti, nel 2016, a risolvere un problema ereditato da chi ha omesso di coinvolgere nell’approvazione del progetto l’amministrazione preposta alla tutela ambientale. Il ritardo comporterà sicuramente un aggravio dei costi di cui dovrà farsi carico il responsabile di questo errore”.

Insomma, il fiume è una fogna, il mare è una cloaca, ma tranquilli: non è colpa di nessuno. Ora però che tutti, finalmente, facciano qualcosa. E qualcosa il Comune ha fatto, e ci tiene a dimostrarlo: nel dossier divulgato oggi in conferenza stampa si analizzano punto per punto gli interventi compiuti e quelli da compiere, e soprattutto si fa leva sul cambio di passo messo in campo dalla giunta Alessandrini. Un nuovo corso che potrebbe portare presto alla rimozione dei divieti di balneazione, da posizionare per legge sulla base delle analisi dell’anno scorso, ma che già il 16 maggio, con le nuove analisi, potrebbero sparire. L’ambizione è alta: portare il mare di Pescara dal 76 % di balneabilità al 94%, a patto che si lavori tutti e che ognuno vigili sul lavoro dell’altro:

“Non non ci fidiamo più di nessuno e preferiamo controllare di persona”

ha detto il vicesindaco Del Vecchio, sollecitato in merito alle “distrazioni” dell’ACA emerse in conferenza stampa.