Sanità: conti Asl, Paolucci replica alle critiche di Febbo

Il capogruppo del Pd e assessore regionale uscente alla sanità, Silvio Paolucci, replica alle dichiarazioni di Mauro Febbo, dopo le accuse del consigliere di Forza Italia in merito ai bilanci definiti disastrosi delle Asl regionali.

“Le dichiarazioni di Febbo sono oltremodo fuorvianti. Il suo intento è occuparsi solo delle poltrone. Gli suggerisco di studiare un po’ come funziona il bilancio complessivo del SSR (sistema sanitario regionale).  Sui bilanci della Asl regionali non c’è neanche un problema e il motivo è molto semplice: il risultato della Sanità (tecnicamente “999”) è dato da 5 somme, ovvero i risultati delle 4 Asl ai quali si aggiunge il valore di bilancio della sanità regionale che viene indicato con l’acronimo GSA. Questo valore nel 2016 è stato di -35 milioni, in linea con quanto approvato dal Consiglio dei Ministri che aveva previsto un dato massimo pari a -37 milioni. L’aspetto fondamentale è che proprio questo valore, valutato con i risultati ottenuti nel 2017 (-25 milioni) e nel 2018 (+2 milioni), è alla base dell’uscita dal commissariamento, in quanto previsto dal Piano di Riqualificazione 2016/2018 alla base della deliberazione del Consiglio dei Ministri del 15 settembre 2016. Quindi è del tutto fuorviante analizzare i valori presi singolarmente, visto che per una valutazione attendibile delle politiche sanitarie regionali è necessario considerare il totale delle 5 sommatorie annuali.
Se fossero vere le sue parole”, aggiunge ancora Paolucci, “saremmo da tempo in una procedura di commissariamento, mentre proprio nel mese di settembre del 2016 ne uscivamo. Se va cercando scuse per portare avanti un attacco volgare e senza precedenti ai manager delle Asl, perché ha l’ansia non di occuparsi della programmazione sanitaria ma della gestione delle risorse della Sanità, gli consiglio di stare a quanto prevede la norma: si occupi della programmazione. Più che occuparsi di manager e poltrone. il centrodestra dovrebbe interessarsi dei pazienti, ma è evidente che questo è un tentativo di mettere le mani avanti perché non hanno nessuna intenzione di mantenere le promesse di campagna elettorale; hanno in pratica già deciso di chiudere pronti soccorso e punti nascita senza neanche interloquire con governo.
Inoltre, ricordo a Febbo che noi nel 2014 ci ritrovammo per anni i manager in carica senza aver portato avanti una politica di mistificazione né di aggressione ai direttori generali nominati da lui, che restarono in carica per altri 12/24 mesi senza che nessuno gridasse allo scandalo anche se, ad esempio, non rispettavamo al tempo neanche i livelli essenziali di assistenza. Tornando alla realtà, ricordo ancora che c’è da produrre qualche decisione probabilmente rispetto al prossimo tavolo di monitoraggio e non saranno le sue dichiarazioni mistificatorie a esentarlo dal cominciare a fare delle scelte importanti in quanto oggi è al governo e non all’opposizione”.

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