L’Aquila, tasse post-sisma: pronti a manifestare a Roma

Pronti a scendere in strada di nuovo ma questa volta direttamente a Roma sotto le finestre di quel Governo che stenta a nascere.

Il territorio dell’Aquila con le sue decine di imprese nel mirino dell’Europa per essere state destinataria, all’indomani del sisma, di aiuti di Stato, e poi le organizzazioni di categoria e i rappresentanti politici a tutti i livelli, si dicono pronti a protestare con una grande manifestazione a Roma,se le istituzioni – il Governo in primis – continueranno a rimanere in silenzio di fronte alla questione irrisolta e pesantissima delle tasse sospese per alcuni mesi dopo il terremoto del 2009, che le imprese aquilane dovranno restituire allo Stato. Già partite le richieste di documenti e dettagli da parte della Commissaria straordinaria nominata dal Governo Maria Teresa Calabrò. È quanto è stato deciso in una riunione che si è tenuta ieri in Regione con il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli e gli esponenti delle organizzazioni di categoria tra cui confindustria. Lolli ha ribadito di essere stato chiamato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha garantito la sua vicinanza al territorio promettendo la massima attenzione affinché il nuovo governo ponga tra le priorità della sua grande agenda quella delle istanze che arrivano dall’aquila e dal cratere sismico. Ma bisogna fare presto perché il tempo corre e i 120 giorni di proroga della restituzione delle somme – centinaia di milioni di euro, un salasso per un territorio in difficoltà — concessi con un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri , scadono a luglio.

Il 16 aprile scorso in migliaia hanno sfilato in corteo per le vie della città, proprio per dire no alla restituzione delle somme. Si tratta di circa 350 cartelle esattoriali con richieste complessive di circa 100 milioni di euro.

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