Carrozze & Cavalli a Chieti, il libro di Aurelio Bigi

Mercoledì 9 gennaio alle ore 17,45 presso la Provincia di Chieti (Corso Marrucino, 97) Aurelio Bigi presenta il suo ultimo libro: “Carrozze & Cavalli, Mezzi di trasporto e vie di comunicazione a Chieti e dintorni dall’ottocento”.

Il volume, di 216 pagine, è stato edito da éDICOLA Editrice, di Gerardo Di Cola. La presentazione è di Sandro Chiacchiaretta e in appendice vi è un interessante lavoro di Gabriele Obletter sulla scuderia di famiglia esistente a Villa Obletter. L’attrice Giuliana Antenucci leggerà alcuni brani tratti dallo stesso libro di Bigi.

Un tuffo nel passato che descrive com’era il mondo che girava intorno alle carrozze e ai cavalli: stazioni di posta, scuderie, servizi pubblici e privati per raggiungere le varie destinazioni, il collegamento dalla stazione ferroviaria al centro di Chieti con carrozze e omnibus, il sistema postale e telegrafico, mestieri ormai superati connessi con i cavalli, il funzionamento della “monta” equina curata dal governo, i censimenti degli animali, i vari tipi di carri e carrozze, il prezioso valore dei buoi, dei muli, degli asini, ecc.

Poi il passaggio dalle vetture trainate dai cavalli a quelle su rotaie e su gomma con motori (prima a vapore e poi a combustione).

Una descrizione di un mondo in cui vi erano pochi ricchi e tanti poveri, dove chi nasceva in città era favorito rispetto a chi nasceva in un paese, specialmente se arroccato in montagna dove mancavano scuole, ospedali, strade carrozzabili. Una realtà che vedeva Chieti al centro della sua provincia, attrazione per coloro che venivano dai paesi vicini. Chiese imponenti e ricche, un teatro affascinante che portava in città artisti di gran prestigio, una città piena di famiglie nobili o ricchi mercanti, con tanta presenza di uomini di cultura e di fede, personaggi eleganti, vetrine accattivanti, presenza di alberghi, ristoranti e cantine. Una Chieti vivace!
Chieti era collegata con la Via degli Abruzzi. Nel 1818 costruì la strada della Colonnetta e nel 1845 la traversa per Popoli che, partendo dalla chiesa della Trinità, la collegò alla zona della Brecciarola e la traversa che, partendo dalla Pietragrossa, la collegò alla zona della Madonna delle Piane.

Alla sua provincia si collegò con tre strade: 1) la Marrucina (1855) che passava sotto Bucchianico, Casacanditella, Guardiagrele e si ricollegava con la Frentana; 2) la vecchia strada per Francavilla (dopo il 1861) che fu realizzata in tre tronchi. Nel primo, dal Tricalle andava verso Villa Obletter, bivio San Silvestro e Francavilla. Il secondo da Francavilla arrivava alla zona Riccio e il terzo dal Riccio portava a Ortona; 3) la strada che da Chieti andava verso Ripa Teatina (realizzata agli inizi degli anni Quaranta dell’Ottocento).

Al di fuori di queste poche strade, la situazione viaria era drammatica: poche strade carrozzabili, (nel 1861 ben 256 Comuni abruzzesi non avevano alcun collegamento carrozzabile il che significava che dal proprio paese si poteva entrare e uscire solo grazie a sentieri e/o mulattiere e quindi senza poter usare carri o carrozze), mancanza di ponti, utilizzo di scafe per attraversare il fiume Pescara, strade ricavate nel letto dei fiumi (e quindi non percorribili in determinate stagioni) o sulla spiaggia. Anche la vita nei paesi limitrofi era differente: la popolazione era dedita quasi esclusivamente all’agricoltura e quindi una vita di sacrifici, di lavoro pesante, con scarsa remunerazione, soggetta ai capricci meteorologici e dei potenti del tempo, anche approfittando che l’analfabetizzazione era elevata, quasi ovunque superiore al 90%.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.