Avezzano: Nas al centro mentale, per la Uil servizi e lavoratori a rischio

Dopo l’ispezione dei Nas al centro di salute mentale di Avezzano per carenze igienico sanitarie, Ginnetti della Uil Fpl dichiara: ” Servizi e lavoratori a rischio in caso di chiusura”.

“C’è un reale rischio di chiusura del centro di salute mentale di via Salto ad Avezzano. Siamo infatti venuti a conoscenza delle ispezioni dei Nas di Pescara avvenute nella struttura nei giorni scorsi, che hanno rilevato criticità igienico sanitarie e strutturali”. A dichiararlo è Antonio Ginnetti, segretario provinciale della Uil Fpl.

Ginnetti, che nell’ultimo anno aveva lanciato l’allarme a causa delle condizioni di fatiscenza della palazzina che ospita il centro di salute mentale e altre due strutture con diversi servizi, chiede un intervento immediato del sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, e del manager della Asl n°1 Avezzano Sulmona L’Aquila Rinaldo Tordera.

“Se qualcuna delle strutture venisse chiusa, saranno a rischio i servizi offerti ai cittadini e i posti di lavoro dei dipendenti”, ha affermato Ginnetti. “Siamo fortemente preoccupati per la situazione. Già da tempo la Asl aveva il progetto per la ristrutturazione dei locali e anche i finanziamenti. Si è perso molto tempo per capire dove ricollocare i vari servizi durante la ristrutturazione, ma non si è mai provveduto a spostarli, tantomeno ad avviare i lavori. Nel caso di un provvedimento di chiusura da parte dei Nas, come già avvenuto tempo fa per la nuova struttura di Sulmona giudicata non a norma, sono a rischio i servizi al cittadino ma si pone anche l’interrogativo delle sorti dei lavoratori della Asl e della cooperativa che opera all’interno della struttura. La Uil Fpl da tempo aveva denunciato la situazione, evidenziando anche gli ambienti angusti in cui gli operatori assistono i pazienti. Chiediamo un intervento immediato per porre riparo alla situazione a tutela dei lavoratori e del servizio offerto”, ha concluso Ginnetti. “Non si possono sempre posticipare le risposte ai problemi”.