Inchieste Abruzzo, Pellegrini rigetta le accuse

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Inchieste Abruzzo, Pellegrini rigetta le accuse. Ha rigettato le accuse l’imprenditore Mauro Pellegrini, contitolare dell’azienda di costruzioni Dipe, interrogato oggi all’Aquila nell’ambito della mega inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo.

L’indagine ha fatto emergere finora 28 indagati noti negli 8 fronti investigativi attualmente aperti, tra cui amministratori, dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori. Accompagnato dall’avvocato Massimo Carosi, Pellegrini ha risposto per circa un’ora alle domande degli inquirenti. Al termine, i due hanno fatto perdere le proprie tracce per evitare il contatto con i giornalisti. L’imprenditore, accusato di induzione indebita, è coinvolto nel filone legato alla gara per la ricostruzione di Palazzo Centi, sede della giunta regionale all’aquila, seriamente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009. È accusato di aver affidato l’incarico della progettazione relativo all’appalto all’architetto Giancarlo Di Vincenzo, in cambio dell’interessamento sull’esito della commessa da 13 milioni di euro, nei confronti dei vertici regionali da parte dell’ex alto dirigente del Mibact Abruzzo ora in pensione, Berardino Di Vincenzo, padre di Giancarlo, e consulente senza emolumenti del presidente della Regione D’Alfonso. Attualmente, è sotto interrogatorio proprio Giancarlo Di Vincenzo, assistito da Emilio Bafile. L’inchiesta è coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi.

 “Le accuse a noi mosse sono infondate. Ci sono degli aspetti da chiarire riguardanti le intercettazioni telefoniche e ambientali che la procura possiede”. Così l’avvocato Emilio Bafile, che assiste l’architetto Giancarlo Di Vincenzo, dopo essere uscito dell’interrogatorio, durato oltre 2 ore ma non ancora concluso e che riprenderà lunedì, nell’ambito della mega inchiesta della procura della Repubblica dell’Aquila su una serie di appalti della Regione Abruzzo. In particolare, i colloqui di oggi con la polizia giudiziaria si riferiscono al filone legato alla gara per la ricostruzione di Palazzo Centi, sede della Giunta regionale nel centro storico dell’Aquila, seriamente danneggiata dal terremoto del 2009. “Non abbiamo nulla da nascondere. Per questo, visto che abbiamo ancora molte cose da precisare, abbiamo sospeso l’interrogatorio che stava andando per le lunghe, per riprenderlo lunedì”, ha confermato il legale. Bafile non ha escluso “che dopo l’interrogatorio di Giancarlo Di Vincenzo ci possa essere quello del padre, Berardino”, alto funzionario dei Beni culturali abruzzesi ora in pensione, “proprio per dissipare i dubbi. Berardino non era certo nelle condizioni di influire sull’aggiudicazione dell’appalto”, ha assicurato l’avvocato. L’indagine ha fatto emergere, finora, 28 indagati noti negli 8 fronti investigativi attualmente aperti, tra cui i vertici della Giunta, dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni e imprenditori.