Chieti, WWF e Comune ricorrono al Tar contro antenne TIM

Un ricorso al Tar contro il nuovo Regolamento comunale per l’installazione degli impianti di telecomunicazione, varato all’unanimità il 27 settembre 2019 dal Consiglio comunale di Chieti, è stato presentato da Tim spa.

La società, che già nel 2017 aveva presentato ricorso contro il regolamento antenne allora approvato, ha reiterato l’iniziativa integrando il precedente ricorso in relazione al nuovo Regolamento comunale. Lo ha reso noto il Wwf Chieti Pescara che interverrà nel giudizio amministrativo a sostegno del Comune e, nel frattempo, chiede al sindaco, Umberto Di Primio, di rafforzare il divieto con propria ordinanza per vietare la sperimentazione e l’installazione di impianti 5G.

Tim contesta il Regolamento su vari punti tra i quali, nell’articolo 7, l’inserimento tra i luoghi sensibili nei quali è vietata l’installazione di antenne di aree accanto a scuole e ospedali, luoghi di culto, oratori e loro pertinenze. Ma la contestazione riguarda anche l’articolo 1, che vieta l’installazione di impianti di quinta generazione, il cosiddetto 5G, sinché non ci saranno certezze sulla loro innocuità. Nel ricorso, gli avvocati di Tim sottolineano che le sperimentazioni in corso in Italia e autorizzate dal ministero per lo Sviluppo economico sono soltanto tecniche e non riguardano la salute.

Secondo il Wwf, che richiama l’articolo 32 della Costituzione, “Tim è una società di capitali e come tale può legittimamente preoccuparsi solo dei propri affari. Le autorità municipali hanno invece il preciso e prioritario dovere di tutelare anche gli abitanti del territorio”.

Il Wwf Chieti-Pescara, che aveva chiesto l’inserimento della norma cautelare nel Regolamento e aveva pubblicamente elogiato il Consiglio comunale per averlo fatto, si schiererà accanto al Comune in difesa del diritto alla salute. L’associazione ha inviato all’amministrazione una nota nella quale illustra le proprie motivazioni contro il ricorso Tim e ha dato mandato all’avvocato Francesco Paolo Febbo perché predisponga l’atto di intervento del Wwf al Tar.

“Sono certa – dice la presidente Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – che il Comune, chiunque sieda di volta in volta in maggioranza o all’opposizione, ha a cuore la salute dei cittadini al di là di ogni interesse elettorale, e il Regolamento votato da tutti in qualche modo lo dimostra. Per questo lo appoggeremo in Tribunale. Chiediamo, però, al sindaco Di Primio di rafforzare il divieto con propria ordinanza per vietare la sperimentazione e l’installazione di impianti 5G, in attesa di chiarimenti sugli effetti che tale tecnologia potrebbe avere sulla salute, motivando adeguatamente tale scelta, come hanno fatto in Italia tanti primi cittadini, in Abruzzo, ad esempio, recentemente quello di Giulianova”.