Natale: regali inutili, il 21% resta chiuso per sempre in un cassetto

Passato il Natale, arriva il momento dell’inventario dei regali inutili scartati: il 21% resta chiuso per sempre in un cassetto.

Quanti regali avete messo quest’anno sotto l’albero di Natale? E quanti ne avete ricevuti da scartare? Ma soprattutto quanti sono stati quelli realmente graditi? Non è una novità che a Natale spopolino i regali futili. Anche quest’anno 9 Italiani su 10 hanno dichiarato di essere stanchi di ricevere pantofole, dvd e portafogli comprati da parenti e amici solo per il gusto di mettere qualcosa sotto l’albero da scartare a Natale, tanto più che, all’indomani delle feste sono troppi quelli che diventano spazzatura, soprattutto in virtù del fatto che 3 Italiani su 10 (28%) non hanno spazio per conservare i doni indesiderati. A rivelarlo è stata una ricerca di Groupon che ha confermato che 7 Italiani su 10 mentono davanti a un regalo sgradito per non urtare la sensibilità di chi ha fatto il dono. E così capita che il 21% dei regali inutili resti chiuso per sempre in un cassetto, anche se i meno romantici si libereranno di queste cianfrusaglie nel giro di un mese (1 su 50), mentre 88 connazionali su 100 li conserverà per una media di 3 anni, prima di disfarsene definitivamente.

In generale il 51% si dichiara stanco di essere sommerso da cianfrusaglie che non userà mai o di cui non ha bisogno e se un regalo non piace, si apre immediatamente il dilemma: essere sinceri o no? Il 27 per cento degli intervistati trova il coraggio per mentire agli amici, il 20 per cento al partner e il 26 per cento ai parenti, mentre di fronte a un regalo non gradito, oltre un terzo degli Italiani (36%) dice esattamente quello pensa.

L’usanza di scambiarsi doni risale alle strenne dei Romani: rami consacrati che le persone si scambiavano il primo gennaio come augurio di prosperità e di abbondanza. Secondo la leggenda fu il re dei Sabini Tito Tazio a dare il via a questa tradizione, chiedendo in dono ai suoi sudditi un ramoscello d’alloro o di ulivo colto nel bosco sacro della dea Strenia (da cui la parola “strenna”).

Ma la tradizione dello scambio dei doni va fatta risalire anche alla nascita di Cristo, quando i Re Magi portarono a Gesù bambino oro, incenso e mirra. C’è poi la figura del primo Santa Claus realmente esistito, 300 anni dopo Cristo: Nicola, vescovo di Myra, provincia dell’impero bizantino, che era solito fare regali a sorpresa ai poveri, nascondendoli nelle scarpe lasciate davanti alla porta.

Ad ogni buon conto, se le vostre strenne non vi hanno soddisfatti, potete sempre sperare che la Befana abbia più intuito di Babbo Natale e che la calza, complici i prossimi saldi, saprà soddisfare le vostre aspettative.