Chieti, all’Istituto Pomilio cadono i calcinacci

Denunciato il pericolo caduta calcinacci all’Istituto Pomilio di Chieti. Un’intera ala dell’Istituto di Chieti Scalo è stata transennata per motivi di sicurezza. Nei corridoi della scuola sono stati sistemati dei secchi per raccogliere l’acqua. Alunni e genitori chiedono l’immediata messa in sicurezza della struttura.

In una nota la rappresentante degli studenti dell’ Istituto “U. Pomilio” , la studentessa diciottenne Lisa Gianvittorio, di concerto con le altre rappresentanti, Potis Grassotti e Maria Adele Breda, a seguito di un colloquio con la Dirigente Scolastica Anna Maria Giusti, denunciano le gravi condizioni della struttura.

Dopo il passaggio del Burian, la neve si è pressoché sciolta e la viabilità è tornata nella norma, così l’Amministrazione Comunale di Chieti ha deciso la riapertura di tutte le scuole della città, mercoledì 28 febbraio 2018. Ma, nelle scuole cittadine ci sono diversi problemi irrisolti che si sono acuiti col freddo e col maltempo.  A seguito del colloquio col dirigente scolastisco, la rappresentante degli studenti, informata che la Preside ha già inviato segnalazioni alla Provincia di Chieti sulle criticità della scuola “U.Pomilio” con allegata documentazione fotografica e constatato che attualmente il problema non è stato ancora risolto, ha deciso di contattare anche gli organi d’informazione per sollecitare le autorità competenti ad intervenire.

“Nelle aule – ha dichiarato Lisa – la temperatura è troppo bassa, al di sotto dei 15° gradi, soprattutto in questi mesi invernali di rigido freddo”.
“Ma – ha proseguito Lisa – ci sono anche delle problematiche strutturali, in primis c’è nel cortile di accesso di una classe della specializzazione socio – sanitaria, un’area transennata con pericolo caduta calcinacci”. “Lungo i corridoi – ha continuato la rappresentante d’istituto dell’ “U.Pomilio” di Chieti – c’è pericolo di scivolare, come indicato anche da alcuni cartelli posizionati per terra, a causa della perdita delle tubature con secchi che vengono messi, per evitare che si bagni tutto il pavimento”.  “Ritengo che questa situazione – ha concluso la Gianvittorio – sia intollerabile per un edificio pubblico che ospita oltre 400 studenti. Pertanto,noi sollecitiamo che venga fatto qualcosa al più presto da parte delle autorità competenti, poiché non è possibile nascondersi dietro a dei cavilli burocratici: se qualcuno si fa male, che succederà?”