Discariche non a norma, stangata per l’Abruzzo

Discariche non a norma, stangata per l’Abruzzo. La Commissione europea accelera su due procedure di infrazione contro l’Italia per violazione delle norme di altrettante direttive in materia di ambiente, finalizzate alla tutela della salute di milioni di cittadini. Per l’Abruzzo una multa da tredici milioni di euro.

L’Italia viene deferita alla Corte di giustizia dell’ Ue per il problema dei rifiuti e la sua gestione. Una notizia attesa da tempo considerato che l’immondizia è ormai un problema strutturale della Penisola. Proprio per l’incapacità di far fronte al problema, la Commissione europea ha optato per la linea dura che vuol dire multe. All ’Italia si contesta di “non aver bonificato o chiuso 44 discariche che rappresentano un grave rischio per la salute umana e per l’ambiente”. Alle autorità sono stati concessi quasi dieci anni di tempo, ma senza risultati. Entro il 16 luglio 2009 si dovevano mettere a norma siti di stoccaggio, ma malgrado il tempo concesso e gli avvertimenti di Bruxelles, “l’Italia ha omesso di adottare misure per bonificare o chiudere” le 44 discariche non conformi, dislocate tra Abruzzo (11), Basilicata (23), Campania (2), Puglia (5) e Friuli Venezia Giulia (3). L’ultimo avvertimento la Commissione Ue l’aveva inviato a giugno 2015, praticamente due anni fa. Nel frattempo poco o niente è cambiato, e allora si ricorre alla Corte, ultima fase della procedura d’infrazione. Multe salate, salatissime, che per l’ Abruzzo si traducono in sanzioni da 13 milioni di euro. L’Esecutivo dell’ UE ha ufficializzato il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia UE per la mancata messa a norma o, in altri casi, la mancata chiusura entro la scadenza prevista ovvero il 16 luglio 2009, delle discariche già autorizzate e in funzione al momento del recepimento della direttiva discariche del 1999.  Nonostante il numero di siti fuorilegge sia in calo rispetto al passato, sarebbero ancora 44 quelli sul territorio nazionale che non seguono gli standard europei. E questo quasi otto anni dopo la scadenza dei termini. Le discariche nel mirino di Bruxelles sarebbe sparse tra diverse regioni tra le quali anche l’ Abruzzo. Intanto la Corte dei Conti ha avviato un’inchiesta nella nostra regione finita nella lista nera europea. Carabinieri e Forestali indagano per individuare i responsabili dei ritardi nelle bonifiche.