Ball: vertice in Regione con l’assessore Febbo, sindacati preoccupati

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“Ball deve impegnarsi con i nuovi proprietari che acquisiranno il sito industriale a favorire il reinserimento dei lavoratori che sono attualmente in stato di disoccupazione”. Critiche le forze sindacali.

E’ quanto affermato dall’assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, nel corso della riunione convocata nel pomeriggio di ieri tra i rappresentanti dei lavoratori e la proprietà della Ball. La riunione è stata richiesta dai rappresentanti dei lavoratori per verificare le prospettive di re-industrializzazione del sito produttivo. L’ex stabilimento Ball di San Martino sulla Marrucina, che produceva lattine e che dal 25 dicembre 2018 è chiuso, sarà ceduto a un’azienda metalmeccanica del territorio, probabilmente ciò avverrà entro fine luglio. Lo hanno annunciato i legali dell’azienda nel corso di una riunione a Pescara nella sede della Regione Abruzzo. Tutt’altro che soddisfatti i sindacati:

“Ad oggi l’azienda produttrice di lattine – scrivono in una nota Fiom Cgil e Fim Cisl di Chieti – nonostante la macelleria sociale lasciata sul territorio, nonostante il fatto che lo stabilimento sia stato costruito con i contribuiti del mezzogiorno, come avevamo ampiamente previsto non sta rispettando gli impegni presi lo scorso 21 dicembre e gli interessa addirittura monetizzare le mura. Non c’è nessun tipo di riscontro sul fatto che ci sia stato o ci sarà un impegno per favorire la ricollocazione delle maestranze”.

“Noi chiediamo semplicemente che la Ball favorisca l’azienda interessata e in cambio chieda aperture sulle ricollocazioni. Da parte nostra – prosegue la nota dei sindacati – abbiamo annunciato ai legali che in caso di indisponibilità nel mantenere gli impegni presi, ricorreremo a tutti gli strumenti che ci offrono le norme e a tutta la nostra fantasia per far restare impresso nella mente della Ball che in Abruzzo non accettiamo questi atteggiamenti. Non è possibile – concludono i sindacati – che sempre più spesso le multinazionali dimentichino di avere responsabilità sociali come previsto dalla nostra carta costituzionale. Nello specifico della Ball la situazione è drammatica: oltre la metà dei lavoratori è attualmente senza occupazione, gli altri sono occupati solo con lavori saltuari”.

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