Pescara: verde pubblico, i suggerimenti degli agronomi

Pescara: verde pubblico, i suggerimenti degli agronomi. Emanato un decalogo per pianificare le azioni future sulla gestione del verde pubblico evitando di commettere errori tecnici che possano danneggiare il patrimonio arboreo cittadino. La Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali d’Abruzzo scrive al Comune di Pescara.

Quali sono le piante che meglio si adattano alla temperatura di Pescara? Quali gli “impianti” che possano tollerare l’urbanizzazione della città e quali le specie più idonee alle vie cittadine? La Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, presieduta dal dottore agronomo Mario Di Pardo, ha scritto al Comune di Pescara per programmare le attività future nel campo della gestione e cura del verde urbano. Il documento, a cura del Dottore Forestale Matteo Colarossi, vicepresidente dell’Ordine Provinciale di Pescara, presenta informazioni tecnico-scientifiche di indirizzo delle specie arboree da utilizzare, che possano adattarsi al paesaggio e all’ ambiente urbano e che siano allo stesso tempo sostenibili dal punto di vista manutentivo ed ecologico-funzionale, climatico e di riduzione degli inquinanti. Si tratta di un vero e proprio decalogo che si inserisce nella cosiddetta seconda fase del Piano di manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio arboreo della città di Pescara messo in campo dal Comune e alla quale sta partecipando fattivamente la Federazione abruzzese. L’obiettivo è quello di evitare errori che possano incidere sulla qualità della vita delle piante nel contesto urbano e, di conseguenza, anche sulla pubblica incolumità. Diversi sono gli aspetti affrontati nel documento che si rifà al Regolamento di Tutela del Verde Urbano, adottato dal Comune di Pescara con deliberazione CC n. 132 del 08/09/2007 e in vigore dal 23/09/2007 e che contiene anche un elenco dettagliato delle specie consigliate. Elenco che, secondo la Federazione degli Agronomi e Forestali, dovrebbe essere rivisto in modo da ampliare la scelta delle specie utilizzabili. Tra queste, ad esempio, c’è il Cipresso piramidale (Cupressus sempervirens var. pyramidalis) utilizzabile sia nelle vie pedonali centrali che nelle zone dei Colli, specie vicino a Ville Storiche come quella Basile o De Landerset. Ancora, il Pioppo cipressino, apprezzabile per la sua forma piramidale, ben si adatta alle aree golenali fluviali o in cui la falda è alta, così come per l’Ontano nero, ottimo anche per mitigare gli inquinanti. La Farnia (specie la varietà fastigiata) e la Rovere possono essere invece messe a dimora anche in via Scarfoglio o in zona Colli vista la crescita veloce e la buona adattabilità di impianti già effettuati da tempo nella pineta litoranea di Santa Filomena, nel Parco D’Avalos, nel Parco Calipari e Baden Powel. Altri alberi consigliati sono i Tigli, apprezzati per il loro profumo in fioritura e per le foglie di colore verde intenso in estate e giallo oro in autunno. Ancora, tra le piante esotiche vengono citate il Liquidambar o Storace, il Liodendro e la Gingko biloba che possono essere un ottimo compromesso tenendo conto delle caratteristiche utili alla mitigazione degli inquinanti, della buona resistenza meccanica, e dell’apprezzabilità ornamentale dei colori autunnali delle foglie e dei fiori del Liodendro, simili a quelli del tulipano. Fortemente sconsigliato invece è l’impianto di nuovi pini lungo i viali per i rischi che questa specie rappresenta in termini meccanici e per le mutate condizioni urbane della città. Se non si vuole rinunciare al Pino, il consiglio della Federazione è di limitarsi al Pino d’Aleppo e di migliorare l’ancorabilità al suolo della specie attraverso la mescolanza con Farnia o Rovere, Frassino ossifillo e Carpino Bianco. Da evitare sono inoltre i nuovi impianti di Palma di qualsiasi genere e specie: si tratta di una pianta tropicale ed equatoriale ed è soggetta al Punteruolo rosso (Rhynchophorus ferrugineum), di cui oggi non si conosce ancora la cura definitiva.

“Ringraziamo l’Amministrazione comunale di Pescara per l’attenzione verso la nostra categoria e per averle riconosciuto professionalità e competenza tecnico-scientifica, qualità che al giorno d’oggi si dimostrano utili ed indispensabili per quel che concerne la gestione e tutela del Verde urbano al servizio dei cittadini e dell’ambiente – sottolinea il presidente della Federazione degli Ordini dei dottori agronomi e forestali, Mario Di Pardo – e attendiamo di poter partecipare ai prossimi appuntamenti al tavolo verde del Comune della Città di Pescara, proponendo idee e soluzioni che possano aiutare nelle decisioni da intraprendere nell’ immediato futuro”.