Volkswagen: il Codacons Abruzzo va all’attacco

Scandalo Volkswagen: il Codacons Abruzzo va all’attacco. Il Codacons Abruzzo punta l’indice contro la casa automobilistica tedesca della Volkswagen che rischia pesanti sanzioni economiche. Com’è noto la casa automobilistica è stata messa sotto accusa dalla giustizia statunitense per aver  installato sistemi di controllo dei gas di scarico illegali in circa 600 mila motori diesel.

Le ammissioni della casa automobilistica a settembre dello scorso anno portarono alle dimissioni dell’ad Martin Winterorn e la sospensione di nove dipendenti per lo scandalo emissioni.
Oggi dall’Abruzzo si registra l’iniziativa del Codacons, che non ha precedenti in Italia, e punta ad imprimere una svolta al caso Dieselgate, che vede il gruppo Volkswagen accusato di gravi irregolarità nella gestione del sistema anti-inquinamento di alcune delle proprie vetture con motore a gasolio. Lunedì prossimo, presso la Camera di Commercio di Chieti, l’associazione dei consumatori presenterà 5 richieste di mediazione, in rappresentanza di altrettante concessionarie abruzzesi (4 della casa madre e una dell’Audi).

“Chiediamo che i 650 mila clienti truffati in Italia siano compensati con 4.500 euro per autovettura – spiega Vittorio Ruggieri, vice coordinatore del Codacons Abruzzo – e che siano compiuti gli interventi necessari per riportare le emissioni ai livelli di legge”. Una richiesta che fa perno sulla transazione chiusa di recente dalla Volkswagen negli Stati Uniti, in base alla quale è stata riconosciuta ai consumatori americani una compensazione monetaria di 5.000 dollari per autovettura. “Un accordo reso possibile dall’efficacia delle class action statunitensi, ben più incisive di quelle italiane ed europee, e dunque capaci di fare da deterrente – prosegue l’esponente dell’associazione dei consumatori -. Vogliamo sapere se Volkswagen intende trattare i consumatori italiani come cittadini di serie b o se invece accetta di riconoscere loro gli stessi diritti dei consumatori americani”. La notizia, che oggi è stata diffusa dal Tgr Abruzzo, potrebbe produrre ripercussioni anche sulle varie class action intentate in Italia. “Noi andremo fino in fondo ed eventualmente siamo pronti a rivolgerci anche ad un giudice – conclude Ruggieri – Quello che sta sfuggendo a molti è che la Volkswagen ha venduto come Euro 5 macchine che, per il livello di emissioni, Euro 5 non erano e questa circostanza non può rimanere priva di conseguenze”.