Scuola, anno nuovo vecchi problemi

Scuola, anno nuovo vecchi problemi. Inizio di anno scolastico incandescente per centinaia di docenti abruzzesi costretti a trasferirsi in altre regioni. I trasferimenti decisi dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR)  hanno lasciato interdetti centinaia di docenti delle scuole primarie che in alcuni casi sono stati trasferiti anche a centinaia di chilometri di distanza.

Al Tg8 la storia di Anna Di Marco, docente di sostegno della Scuola Primaria, sposata e madre di quattro bimbi che si è vista assegnare come sede di lavoro Venezia. Sono stati avviati numerosi contenziosi ed alla fine il Ministero, riconoscendo i propri errori, ha proposto una conciliazione. La situazione è scoraggiante. In Abruzzo, secondo una stima della Cisl, sarebbero oltre 300 i docenti che sono stati costretti a fare le valige. I sindacati hanno messo a disposizione i modelli per avviare i contenziosi. Preannunciati decine di ricorsi. Veder assegnare posti in regione a chi era dietro in graduatoria, ha affermato con disappunto e rammarico Anna Di Marco, provoca un grande senso di ingiustizia.

Intanto si apprende che il Coordinamento Nazionale Docenti Gae mercoledì prossimo 15 settembre dalle 8.00 alle 18.00 manifesterà nuovamente davanti al Ministero della Pubblica Istruzione a Roma per rivendicare i propri diritti. Mentre l’Unicobas annuncia per il 21 ottobre uno sciopero generale e per il 22 una manifestazione nazionale. Una ‘due giorni’ che si chiuderà con un grande ‘No Renzi day’, al quale sono invitati tutti coloro che sono schierati per il no alla riforma costituzionale, Cgil compresa. L’Unicobas in una nota “ribadisce il suo impegno contro la messa a regime della legge 107/2015 sulla ‘buona scuola’, contro il bonus premiale e denuncia lo ‘spezzatino ‘ delle cattedre”.

La storia di Anna (Video):