Sanitopoli: per i Giudici d’Appello Angelini è credibile

Sanitopoli: per i Giudici d’Appello Angelini è credibile. “Ritiene la Corte che non possa essere ragionevolmente messa in dubbio la credibilita’ soggettiva ed oggettiva di Angelini”. E’ uno dei passaggi delle motivazioni della sentenza di condanna della Corte d’Appello dell’Aquila, presieduta dal giudice Luigi Catelli, a carico dell’ex presidente della Giunta regionale abruzzese, Ottaviano del Turco, nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta ‘sanitopoli’ abruzzese.

Il gia’ ministro delle Finanze e presidente della Commissione Antimafia, arrestato per questa vicenda il 14 luglio 2008, in secondo grado, lo scorso 20 novembre, e’ stato condannato per associazione per delinquere per induzione indebita, (la vecchia concussione per induzione modificata dalla legge Severino) a 4 anni e due mesi di carcere. In primo grado (il 22 luglio 2013) era stato condannato a 9 anni e sei mesi. Mentre il grande accusatore, Vincenzo Maria Angelini in appello e’ stato assolto dall’accusa di corruzione (in primo grado era stato condannato a 3 anni e sei mesi). Secondo la Corte “la questione sollevata da molte delle difese degli imputati appellanti e relativa alla qualificazione di Angelini in termini di chiamante in reita’ o in correita’ non assume un particolare rilievo nella presente vicenda processuale per piu’ ordini di ragioni”. A tal proposito i giudici osservano che “Angelini, pur essendosi sempre dichiarato e ritenuto vittima di fatti concussivi o, comunque, illeciti commessi da altri nei suoi confronti, ha, in concreto, con le sue dichiarazioni, riferito fatti oggettivamente tali da esporlo a possibili accuse a suo carico, cosa poi effettivamente verificatasi sia nell’ambito del presente processo, sia attraverso l’accertato avvio, da parte di altre autorita’ giudiziarie, di ulteriori procedimenti penali nei suoi riguardi (ad esempio per il reato di bancarotta fraudolenta, processo quest’ultimo gia’ definito in primo grado), comunque collegati alle vicende dell’attuale procedimento penale”.