Sasi, eletto il nuovo CdA

Sasi, eletto in nuovo CdA. Cambio al vertice dopo sei anni Scutti lascia la presidenza al suo posto nominato Gianfranco Basterebbe.

A seguito di un accordo programmatico tra centrosinistra e centrodestra, Gianfranco Basterebbe, ex sindaco di San Vito Chietino ed esponente del Pd, è stato eletto all’ unanimità nuovo presidente della Sasi, l’ente gestore idrico del chietino, con sede a Lanciano. Nel nuovo Cda entrano anche Paola Tosti, di Vasto, centrosinistra, e Patrizia De Santis, centrodestra, ex sindaco di Castel Frentano. Le nomine sono state fatte a Lanciano nel corso dell’assemblea dei 76 sindaci aderenti alla Sasi. Tre gli astenuti. Basterebbe sostituisce il presidente uscente Domenico Scutti, due i suoi mandati, espressione del solo centrosinistra. L’assemblea ha inoltre approvato, con i soli voti dei sindaci di centrosinistra, il bilancio finanziario 2015 che ha avuto un utile di 4.789 euro. Sul risultato assembleare immediata nota dell’on. Fabrizio Di Stefano(FI) che in una nota afferma :

”Salutiamo con soddisfazione l’esito dell’ assemblea odierna della Sasi. Coerentemente con la nostra posizione critica sulla gestione del presidente Scutti, i sindaci di centro destra non hanno votato neanche questo bilancio, che rischia, così come i precedenti, di avere problemi. Il nuovo CdA – aggiunge Di Stefano – che vede anche la presenza dell’ ex sindaco di Castelfrentano, Patrizia De Santis in rappresentanza del centro destra, sancisce che il giudizio negativo, che da tempo è stato espresso su Scutti, è stato finalmente recepito anche dagli amministratori di centro sinistra. La sua totale estromissione dal CdA rappresenta la conferma che le critiche e gli attacchi che ho mosso in questi anni erano giuste. Affidiamo adesso alla De Santis il compito di cambiare rotta all’ Ente, di verificare dall’interno le problematiche che noi denunciavamo e ripristinare un progetto per la gestione dell’acqua sul territorio che ponga al centro l’interesse dei cittadini, perché l’acqua resta un bene comune e tale deve restare. Anche se il Pd nazionale ha ultimamente rimesso in discussione questa prerogativa con una legge specifica”. Di Stefano conclude ”continueremo comunque ad essere vigili e attenti, insieme ai sindaci che hanno assunto l’onere di questa scelta, affinché quest’ Ente torni a veleggiare, è proprio il caso di dirlo, in acque più serene e trasparenti”.