Pescara: aperta, senza inaugurazione, la ciclabile di viale Muzii (video)

Nessun taglio del nastro per l’apertura della pista ciclabile di viale Muzii a Pescara, avvenuta ieri. Per l’assessore Diodati si tratta di “un altro tassello per la mobilità sostenibile”, ma tra commercianti e residenti c’è ancora chi si dice contrario e il presidente di Pescara Bici replica: “Le persone in bici si fermano più volte in un negozio di una che va in auto”.

“Diventa percorribile la pista ciclabile di viale Muzii. Completata la segnaletica, manca ora solo la colorazione che darà al percorso una connotazione in linea con il lavoro di riconnessione, svolto su altri itinerari cittadini”, ha dichiarato l’assessore alla mobilità del Comune di Pescara, Giuliano Diodati. “Si tratta di un progetto, Bici in Rete, promosso per rendere più sostenibile la città e soprattutto per collegare le piste esistenti, in modo da assicurare la percorribilità su due ruote a tutta la città, con l’obiettivo di raddoppiare in pochi anni le piste ciclabili presenti sul territorio.
Quella di viale Muzii arriva dopo molta attesa e provvederemo a restituirla ufficialmente alla città quando l’intero lotto dei lavori sarà completato. Si tratta di azioni finanziate da risorse comunali ma anche europee, segno che la linea della sostenibilità non è quella del traffico, ma è quella di una comunicazione veloce e vivibile, che dia spazio a tutti (auto, mezzi, bici e pedoni) e soprattutto tenendo conto di un fattore determinante: la salute dei cittadini e della comunità che non possiamo più trascurare”.

L’apertura ufficiale della pista ciclabile di viale Muzii a Pescara è avvenuta dunque in sordina: nessun taglio del nastro per un progetto atteso e discusso, ancora oggi contestato da una parte di residenti e commercianti che continuano a lamentare la diminuzione dei posti auto che penalizzerebbe i negozi, e il restringimento della carreggiata.

La replica non tarda ad arrivare e a rispondere è Filippo Catania, presidente di Fiab Pescara bici, che in una nota contesta punto per punto le lamentele di residenti e negozianti.

“Pista ciclabile in viale Muzii dannosa? Discutiamo di numeri piuttosto che di supposizioni”, ha dichiarato Filippo Catania. “I posti auto adibiti a parcheggio sacrificati per la pista ciclabile sono 15, ma se vogliamo contare anche quelli abusivi, cioè irregolari, cioè multabili secondo il vigente codice della strada che i vigili urbani dovrebbero far rispettare, allora potremmo ipotizzare qualsiasi numero. Ma così non è perché anche prima della realizzazione della pista ciclabile in viale Muzii era difficile parcheggiare l’auto. Qualcuno sovrastima le persone che parcheggiano per entrare in negozio? Se 15 posti auto mancanti saranno nocivi ai commercianti di questa strada non capiamo perché alcuni di loro, da noi intervistati, non la pensano così.
Il 17 maggio scorso abbiamo contato per tutto il giorno 4.000 passaggi di ciclisti nei tre incroci di viale Muzii; da anni contiamo i passaggi dei ciclisti nei molti check-point che istituiamo nei punti nevralgici della città, viale Muzii compresa, dove registriamo circa 500 passaggi dalle 7:30 alle 9:30 di un mattino di settembre durante la settimana europea della mobilità sostenibile, da anni.
Questi sono numeri, dati di fatto. Abbiamo contato i clienti di una nota farmacia di corso Vittorio Emanuele II, la strada più incidentogena della città a detta delle autorità, dalle 9:30 alle 10:30 di un sabato mattina: sono entrate 70 persone in un’ora delle quali solo tre scese da un’auto parcheggiata (irregolarmente) davanti al negozio.
Questi sono numeri, dati di fatto. Le persone a piedi o in bici si fermano più volte in un negozio di una che va in auto: lo dicono le numerosissime statistiche elaborate da Oregon Transportation Research and Education Consortium, Transportation Alternatives di New York, NZ Transport Agency di Auckland in Nuova Zelanda, Dublin Institute of Technology, Clean Air Partnership di Toronto, e poi altri a San Francisco, Seattle, Davis (California), Bristol UK, Graz Austria, Melbourne in Australia, ECF European Cyclist Federation e poi abbiamo esempi a Pesaro, Cesena, Bologna. L’elenco è infinito e dimostra che compra di più chi va a piedi, con i mezzi pubblici e con la bici piuttosto di chi ha l’automobile.
Possiamo comprendere chi non ha voglia di andare in bicicletta o a piedi, ma anche tra quelli ci sono persone che aspirano a un centro commerciale “naturale” in città: ma lo sanno questi che se parcheggiamo in un piazzale di un centro commerciale qualsiasi dobbiamo camminare molto prima di arrivare allo scaffale?”

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