Trent’anni fa moriva Paz: il ricordo del professor Paolinelli (video)

Era il 16 giugno 1988 quando, a Montepulciano, moriva Andrea Pazienza, considerato uno dei più geniali fumettisti di tutti i tempi. Artista della matita e della parola, il talento di Paz si era affinato al Liceo Artistico di Pescara.

Nel 1998, in occasione del decennale della morte, la CGIL di Pescara lo celebrò con una grande antologica allestita negli spazi della stazione ferroviaria. Mentre in questi giorni, a trent’anni dalla morte, a Roma, al Mattatoio Testaccio, Pazienza viene ricordato con una mostra organizzata dal ARF! Festival e Comicon in occasione del trentennale della morte.

“Dopo suo padre, non ho dubbi, le figure importanti nella vita di Andrea Pazienza sono state i professori di Pescara, Sandro Visca e Albano Paolinelli”.

A parlare, in un’intervista di qualche anno fa, era la la madre di Andrea Pazienza, che ricordava come i prof pescaresi Sandro Visca e Albano Paolinelli avessero instaurato con lui un rapporto del tutto speciale. Del resto era lo stesso Paz a scrivere, in una lettera alla fidanzata:

“Spero tu abbia capito cosa significhi per me Pescara e in cosa identifichi il mio ambiente, è meraviglioso e complesso e completamente imparagonabile a nessun altro, e fatto da immagini e frasi sconnesse, ma vitali, di istanti folli e irripetibili, di cinismo e di magia, di pettegolezzi, di lazzi e ubriachezze moleste, di sogni, di guerre e meravigliosi ritrovarsi, e di cultura a tutti i livelli, e di aerei e di armi, e di rivolte mai sopite. Ieri, era, o avrebbe dovuto essere il mio giorno”.

La lettera, datata 10 maggio 1975 venne scritta il giorno dopo l’inaugurazione della sua prima personale, nella galleria d’arte Convergenze.

“Andrea – racconta Paolinelli – ha scelto di frequentare il Liceo Artistico di Pescara ed è arrivato a Pescara, da San Severo, quando era ancora giovanissimo, appena 14 anni. Per Andrea, lontano dalla famiglia e con un talento già incredibile, noi siamo stati un po’ la sua famiglia in Abruzzo, lo abbiamo aiutato a crescere e a disciplinare la sua eccezionale forza espressiva. La Pescara dell’epoca gli trasmetteva una grande forza perché era una città nella quale l’arte circolava liberamente. Erano gli anni in cui fondammo il Laboratorio comune d’arte Convergenze, di cui Pazienza divenne socio”.

IL SERVIZIO DEL TG8:

https://www.youtube.com/watch?v=pqacSOPc0Uw