Abruzzo, il Ministero autorizza gasdotto Larino-Chieti

Il decreto con cui Ministero dello Sviluppo economico ha autorizzato il gasdotto Larino-Chieti rappresenta una pessima notizia per la qualità ambientale dell’Abruzzo: ne è convinto il Forum H2O, che parla di errore strategico.

Il MISE  ha emanato il 25 giugno il Decreto di Autorizzazione per il gasdotto Larino-Chieti, opera fortemente contestata e definita inutile dal Forum H2O. Il gasdotto, secondo gli ambientalisti, porterà l’Abruzzo e il Molise verso la trasformazione in distretto minerario.

“Un’opera inutile per i consumi interni e ad esclusivo vantaggio delle multinazionali e del loro “Hub del Gas”. Verranno collegati stoccaggi e pozzi esistenti e in progetto sacrificando vigneti ed oliveti di pregio nonché habitat e specie rare. Il consumo di gas è in calo rispetto al picco del 2005 in Italia, come ricordato recentemente anche dal neo Ministro Costa, e ancora di più nelle due regioni interessate dal progetto, il Molise e l’Abruzzo. Inoltre, a causa dei cambiamenti climatici, bisogna abbandonare quanto prima le  fossili. L’opera, della lunghezza di 111 km, per stessa ammissione del proponente, Gasdotti Italia, servirà a collegare pozzi di estrazione e stoccaggi esistenti (come il “Fiume Treste” gestito da Stogit) o in progetto, come quelli di San Martino sulla Marrucina e del Sinarca. Per la posa dei tubi si dovranno fare enormi sbancamenti in numerose aree perimetrate come Siti di Interesse Comunitario per la fauna e la flora. Inoltre saranno sacrificati vigneti ed oliveti per decine di ettari. Per il Coordinamento No Hub del Gas l’approvazione del progetto è un fatto estremamente grave perché contribuisce alla trasformazione della penisola italiana in un territorio di mero passaggio di grandi opere per trasportare il metano verso il Nord Europa ad esclusivo vantaggio delle multinazionali coinvolte. Il tutto gravando sulla bolletta, un’ulteriore beffa. Anche le due Regioni hanno sbagliato ad esprimere parere favorevole. Ora stiamo studiando il decreto per verificare che fare. Certo ci aspettavamo almeno una pausa nel varo di nuovi interventi così invasivi, in considerazione della nuova compagine di Governo appena insediata. Attendiamo una risposta dalla maggioranza in merito a questa scelta e auspichiamo un immediato e reale cambio di rotta sull’energia”.