Le ossa bruciate sono dell’imprenditore di Tortoreto

Le ossa umane bruciate rinvenute dai Carabinieri ad Ascoli Piceno appartengono all’imprenditore di Tortoreto scomparso martedì scorso. La Procura indaga per omicidio.

Appartengono all’imprenditore edile di 56 anni Demetrio Di Silvestre, di Tortoreto, scomparso martedì scorso 15 novembre, i resti carbonizzati trovati due giorni fa nei pressi del monte Ascensione ad Ascoli Piceno.

disilvestre

E’ emerso all’esito degli esami medico-legali compiuti questa mattina per ordine della Procura di Ascoli Piceno, che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario affidato al sostituto procuratore Umberto Monti. L’uomo, molto noto e stimato, risiedeva a Tortoreto. A denunciarne la scomparsa era stata la moglie, che insieme alla figlia aveva lanciato alcuni appelli. I resti erano stati fiutati da un cane che passeggiava con il padrone. L’uomo aveva subito allertato i carabinieri.  Mercoledì scorso, 16 novembre, la Bmw di Di Silvestre era stata trovata in un parcheggio tra Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio, dai carabinieri che indagano sulla vicenda. L’auto era dotata di un sistema antifurto satellitare. Dalle analisi del Gps sarebbe stata accertata la presenza dell’auto sul Monte Ascensione, nei pressi del casolare in disuso dove sono stati trovati i resti carbonizzati. Un elemento questo che, insieme ai risultati degli accertamenti medici, ha contribuito all’identificazione della vittima. La svolta nelle indagini è arrivata con i primi risultati degli esami che la magistratura ascolana ha affidato all’istituto di medicina legale di Ancona specializzato in ematologia forense, al servizio di medicina legale dell’ospedale Mazzoni di Ascoli (dove domani mattina i resti carbonizzati di Demetrio Di Silvestre verranno analizzati) e ai laboratori dei carabinieri del Ris di Roma, che anche stamattina hanno compiuto un sopralluogo nell’area in cui sono state ritrovate le ceneri e le ossa, oltre a macchie di sangue combusto.  Le indagini coordinate dal pm Umberto Monti mirano ora a ricostruire gli ultimi giorni di vita dell’imprenditore edile teramano per cercare di capire i motivi che l’hanno spinto a spostarsi in provincia di Ascoli e chi ha incontrato prima di venire ucciso. Gli esami medico legali dovranno accertare anche se l’uomo è stato assassinato e poi dato alle fiamme e se l’omicidio è avvenuto nella zona del ritrovamento o altrove. Anche attraverso le testimonianze di familiari e collaboratori i carabinieri stanno ricostruendo i movimenti di Di Silvestre nell’ambito dell’attività lavorativa e privata per cercare di inquadrare il contesto in cui è maturato l’omicidio.