In tribunale l’impatto sfiorato sulla ferrovia Giulianova-Roseto

E’ arrivata in tribunale pur non essendosi consumato l’incidente l’inchiesta relativa all’impatto sfiorato sulla ferrovia Giulianova-Roseto degli Abruzzi.

L’inchiesta relativa alla tragedia sfiorata, l’impatto tra un merci e un regionale, è chiusa da quattro mesi, ora si è appreso che il Pm ha rinviato a giudizio sei dipendenti di Rete Ferroviaria Italiana. L’episodio risale al 7 luglio dell’anno scorso, quando un treno merci proveniente
dalla Francia e diretto a Fossacesia aveva rischiato di scontrarsi con convoglio proveniente da Rimini e diretto a Foggia. L’impatto era stato evitato grazie alla prontezza di riflessi di uno due macchinisti, il quale riuscì ad azionare in tempo i freni d’emergenza e ad evitare lo scontro tra i due treni in transito sullo stesso binario. Il Pm sostiene l’accusa sulla base dell’articolo 450 del codice penale. Il quotidiano Il Centro, nell’articolo di Diana Pompetti, riporta parte del testo dell’articolo: “chiunque con la propria azione di omissione colposa fa sorgere o persistere il reato di pericolo di un disastro ferroviario”.

Le indagini sono state condotte dalla Polizia ferroviaria del compartimento di Ancona. Le risultanze dimostrerebbero che i due treni erano sullo stesso binario per un errore del sistema di sicurezza. Sarebbe stata la verniciatura dei binari, non conforme alle regole, a interferire con il sistema che consente il rilevamento di altre “presenze” sul binario. Il Pm contesta ai sei imputati la violazione delle norme d’uso riguardanti la suddetta verniciatura. “Nel procedere alla verniciatura dei binari con la motopompa – scrive sempre Il Centro – dovevano effettuare una prima verifica di orientamento degli ugelli, la direzione di irrorazione deve essere rivolta verso il basso e deve essere sempre evitata l’irrorazione del piano di rotolamento della rotaia dovendo la verniciatura riguardare esclusivamente la suola, il gambo e il fianco del fungo”. L’ipotesi è che la vernice, dopo essersi depositata, si era indurita fino a formare una patina tra ruota e fungo che impediva il regolare funzionamento del sistema di sicurezza.