Giulianova, piazza gremita per Grillo

Giulianova, piazza gremita per Grillo. Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo è tornato a parlare in piazza tra la gente, dopo mesi di assenza, e lo ha fatto dal palco allestito in piazza a Giulianova in occasione del tour Costituzione Coast to Coast di Alessandro Di Battista. Sul palco anche Luigi Di Maio.

E’ arrivato in moto così come gli altri, Di Maio e Di Battista. Poco dopo le 21,30 Beppe Grillo, con il casco in testa ed una bandana a travisare il volto, ha raggiunto il popolo pentastellato riunito nella Piazza del Mare a Giulianova. I tre esponenti del Movimento 5 stelle sono stati scortati da motociclisti organizzati ma anche improvvisati, che si sono uniti lungo il tragitto. Ad aprire il loro intervento sul palco i consiglieri regionali e gli amministratori locali del movimento pentastellato.

“Ma dove vado? Un passo indietro? Un passo di lato? Ma dove vado? Il movimento ce l’ho dentro. E’ impossibile uscire da una cosa che hai creato, è come quando sei dentro al jazz. E’ cosa tua”. Beppe Grillo sembra porre fine così alle voci che vorrebbero accreditare un disimpegno dalla prima linea da parte del cofondatore del M5S. Anche davanti a personalità che stanno crescendo nel Movimento come Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio che a Giulianova hanno aperto il ‘comizio’ che ha visto come ospite d’eccezione – nell’ambito del tour ‘Referendum coast to coast’ – proprio l’ex comico genovese. “La cosa che si denota stasera – ha detto Grillo – è che questi ragazzi vicino a me sono diventati grandi leader, opinion leader e trascinatori di massa… Mettono quasi paura… Anche dal punto di vista psichiatrico”, ha scherzato. Una quasi ‘incoronazione’ alla quale manca però la corona che Grillo si tiene stretta pur porgendola alla platea quando spiega che le battaglie politiche dipendono dalla gente: “Italiani, noi abbiamo cominciato, ora la palla è vostra. Questo è il vostro momento di dire No. Oggi il No è la forma più bella e gloriosa di fare politica”. E non c’è nulla di impossibile, assicura: “sette-otto anni fa, io e un manager dell’Olivetti che oggi avrebbe dovuto stare qua ma che non c’è più – ha detto ricordando così Gianroberto Casaleggio -, abbiamo capito che la parola ‘impossibile’ non esiste”. Non impossibile, estende il concetto, come fare fronte alla “stratificazione di merda galattica” che il MoVimento ha trovato nella Capitale: “A Roma abbiamo trovato una stratificazione di merda galattica di tutte le qualità…. Ma la Raggi e gli assessori sono determinati, e ce la faremo. Ora il centro è pulito, abbiamo trovato anche 24 milioni di euro per aggiustare gli autobus rotti, e ci siamo accorti che sabotavano anche il riciclo dei rifiuti”. Sabotaggi anche mediatici cui devono far fronte i cinquestelle. Uno di questi è – denuncia in questo caso Di Battista – quello della Rai targata Tg1: “Quando ho capito che Renzi avrebbe occupato i media sui referendum perchè disperato e frustrato per l’eventuale esito del referendum costituzionale – ha arringato la piazza l’ideatore del tour ‘coast to coast’ – ho capito che non potevo stare a casa ad agosto e dovevo muovermi. Ecco perche’ oggi il Tg1 va boicottato”. Dopo critiche, anche dure a Benigni, Napolitano, Renzi, Verdini e Boschi, Di Battista ha denunciato come questo governo stia distruggendo lo stato sociale: “mai – ha detto – Berlusconi lo ha fatto come questi che lo fanno col pugno chiuso e chiamandosi compagni tra di loro…”. “L’unico argomento che possono citare – ha detto a sua volta Di Maio sempre riferendosi al governo – sono le riforme, ma lo fanno mentre fanno macelleria sociale. Ci sono nove milioni di poveri in Italia e 380 imprese che muoiono ogni giorno eppure parlano solo di riforme…”. Un’ultima stoccata, forse anche in vista del vertice di Ventotene di lunedì, Di Battista la dedica al premier e alla cancelliera tedesca: “Me lo immagino già Renzi parlare con la Merkel e dirgli: padrona dammi la mancetta sennò perdo il referendum. E state tranquilli, che la Merkel gliela darà, perchè sono disperati”.