Aca, il “partito dell’acqua” pronto a riprendersela

 ACA, il “partito dell’acqua” pronto a riprendersela. In una nota polemica i rappresentanti di Rifondazione Comunista lanciano l’allarme alla vigilia dell’assemblea, fissata come è noto per sabato 10 settembre, in cui i sindaci soci dell’Aca sono chiamati a nominare l’amministratore unico dell’azienda che gestisce il servizio idrico.

Rifondazione Comunista in particolare  ‘bacchetta’ Pd e Sinistra Italiana e in un comunicato afferma che:

“I sindaci dovrebbero procedere alla trasformazione dell’Aca in azienda speciale di diritto pubblico e dotarla di una dirigenza competente che non abbia nulla a che fare con i gruppi che si sono sbranati l’Aca per due decenni”. “È evidente il tentativo del Pda, che può leggersi sia come “partito dell’acqua” che come “partito di D’Alfonso” di riconquistare l’Aca dopo che gli stessi uomini del PD hanno prodotto nelle passate gestioni ben 121 milioni di euro e collezionato inchieste e arresti di personaggi di spicco del partito stesso” dicono Maurizio Acerbo, della segreteria nazionale Prc, ed i segretari provinciali e regionali Corrado Di Sante e Marco Fars. “L’uomo della provvidenza indicato direttamente da Luciano D’Alfonso è Giampiero Leombroni, uomo di fiducia del presidente che con lo stesso condivide la vicinanza con il gruppo Toto, insomma una sicurezza. Rifondazione Comunista ribadisce il proprio deciso NO ad una simile operazione”. “Invitiamo Sinistra Italia a darsi una scossa, anche tra i sindaci PD ci sono malumori, quando c’è di mezzo la gestione di un bene pubblico e essenziale come l’acqua non si può amministrare nel costante ricatto”.