Abruzzo, la Fondazione Brigata Maiella ricorda Ciampi

Abruzzo, la Fondazione Brigata Maiella ricorda il Presidente Carlo Azeglio Ciampi. Cordoglio della Fondazione Brigata Maiella per la scomparsa del Presidente Emerito della Repubblica. Aveva rapporti antichi con la terra d’Abruzzo il Presidente Ciampi. Rapporti di quelli che lasciano un segno intenso. Visse qui i giorni dello sbandamento dell’esercito successivi all’8 settembre 1943.

All’ annuncio della scomparsa, il Presidente della Fondazione Brigata Maiella, Nicola Mattoscio, il vice Presidente, Antonio Rullo, e tutti gli organi della Fondazione si sono uniti al dolore della famiglia per l’immensa perdita ricordandone la visita ufficiale a Taranta Peligna, Sulmona e Scanno il 17 maggio 2001 quando si soffermò in un momento di raccoglimento e di omaggio al Sacrario della Brigata “Maiella”, situata di fronte alle grandi e magnifiche montagne dell’Abruzzo che egli dovette attraversare, più di mezzo secolo prima, tra difficoltà e stenti, per raggiungere la libertà.

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Al momento della dichiarazione dell’Armistizio, Ciampi si trovava a Livorno, città dov’era nato, in temporanea licenza dall’Albania. Da Livorno si era recato a Roma per avere notizie circa la sua destinazione e dopo gli scontri di Porta San Paolo si era diretto alla volta di Scanno. Proprio in questo piccolo centro d’Abruzzo egli affermò di aver ritrovato il sentimento profondo della Patria:

“Vi giunsi dopo aver provato, come tanti giovani militari, l’amarezza della dissoluzione dell’esercito, l’umiliazione della disfatta, la rabbia perché non ci era stato dato modo di reagire […] Nel silenzio di queste montagne, si avviò un dialogo, una riflessione in primo luogo all’interno di noi stessi, con le nostre coscienze. Ci ponevamo la domanda sul come ritrovare il fondamento del vivere civile. […] Patria è una parola che non dobbiamo avere esitazione a pronunciare con orgoglio. Se fummo capaci di ritrovare i punti cardinali di riferimento, di riconquistare la serenità dell’animo, di fare le conseguenti scelte e di perseguirle con determinazione, di sentirci di nuovo parte viva di una società di uguali, ciò fu dovuto al clima umano che respirammo in queste montagne, in questa terra d’Abruzzo”. (Parte del discorso pronunciato il 4 agosto 1996 in occasione del ricevimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Scanno, pubblicato in “Nuova Antologia”, a. 131°, fasc. 2200, ottobre-dicembre 1996, p. 237-239).

Il 24 marzo 1944 si mise in cammino per compiere la traversata che da Sulmona lo avrebbe portato a Casoli, superando il Guado di Coccia, al lato sud della Majella, in modo da raggiungere gli alleati anglo-americani. Della difficile traversata rimangono pagine intense nel suo diario.