Jovanotti: “l’ambientalismo è inquinato più delle fogne di Nuova Delhi”

 “Non mi sarei mai aspettato” che “il mondo dell’associazionismo ambientalista fosse così pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, cialtroneria, sgambetti tra associazioni, protagonismo narcisista, tentativi di mettersi in evidenza gettando discredito su tutto e su tutti, diffondendo notizie false, approfittando della poca abitudine al “fact checking ” di molte testate. La replica di Marevivo: “Jovanotti usa notorietà contro gli ambientalisti”.

Il mondo dell’ambientalismo è più inquinato dello scarico della fogna di Nuova Delhi!”. E’ un passaggio del lungo, e polemico, post con cui Jovanotti su Facebook torna a difendersi dalle critiche al Jova Beach Party e al suo potenziale impatto sugli equilibri dell’ambiente. “Quando abbiamo iniziato a progettare JBP – spiega il cantante – la primissima cosa che abbiamo fatto è stato contattare il WWF per poterli incontrare per raccontare l’idea e chiedere a loro un parere, e sono stato io personalmente a metterla come condizione di partenza. Il WWF perché è una grande organizzazione storica che non cerca visibilità ad ogni costo ma opera sul campo, la visibilità serve a promuovere attività di difesa e cura dell’ambiente, ha competenze specifiche, è radicata nei territori, ha un vero comitato scientifico e una rete vera e diffusa di operatori ed osservatori”. E invece, sottolinea, “un delirio nei social, una miriade di cazzate sparate a vanvera da chiunque, una corsa al like facile da parte di sigle e siglette che hanno approfittato ogni giorno della visibilità offerta da un nome popolare e da un grande evento per cavalcare l’onda, mettersi in mostra, inventare palle, produrre prove false che nessuno mai verificherà perché la rete è così. Addirittura ‘Lega ambiente’ e ‘Ente Nazionale Protezione Animali’ recentemente sono cascate in una trappola tesa loro dai mitomani che se non fossero pericolosi farebbero anche ridere”. E incalza: “Hanno detto che abbiamo abbattuto alberi, sterminato colonie di uccelli, spianato dune incontaminate, costruito eliporti (eliporti!!!!!), disorientato fenicotteri, prosciugato stagni, gettato napalm sulle piantagioni di canna da zucchero del sud-est asiatico, trivellato il mare, assoldato mercenari, mostrato ascelle a gente che non gradisce certe sconcerie (soprattutto non gradisce la ascelle), sudato troppo, goduto troppo, ballato troppo, cantato troppo, disturbando sia Don Camillo che Peppone”. A parte una criticità sulla spiaggia di Ladispoli (“e ci siamo spostati”), “ci siamo presi cura – dice ancora Jova – di ogni aspetto legato alla tutela dell’ambiente investendo più delle risorse disponibili, e ci siamo sottratti alla spocchia pelosa di molti farabutti che dietro alla maschera dell’ambientalismo nascondono ansia di protagonismo quando non disonesta ricerca di incarichi ben pagati con denaro pubblico o donazioni di gente raggirata con false immagini a effetto, ripeto: false, taroccate, inventate, decontestualizzate, drammatizzate ad arte”. “L’ecologia – conclude – è una scienza, se si trasforma in terreno di scontro di tifoserie è un danno per tutti, non si tratta di giocare a discutere se la terra è piatta o se l’aglio scaccia i vampiri ma di scienza, comportamenti, tecnologia, obiettivi a breve e lungo termine, politiche locali, nazionali e internazionali, studio, ricerca, ispirazione, competenza, risorse, investimenti, impegno, analisi seria dello stato delle cose, senza panico e con voglia di collaborare”.

LA REPLICA DI MAREVIVO: “JOVANOTTI USA NOTORIETA’ CONTRO GLI AMBIENTALISTI”.

Marevivo ha letto “con stupore” l’intervento di Jovanotti a proposito del mondo ambientalista accusato – tra l’altro – di essere “pieno di veleni, divisioni, inimicizie, improvvisazione, cialtroneria”. L’associazione replica in una nota che “dispiace che una persona così in vista utilizzi la sua notorietà per screditare il lavoro di tutte le associazioni ambientaliste, anche di chi come Marevivo è impegnata da anni per la tutela del Pianeta”. Marevivo invita Jovanotti “a ripensare alle sue dichiarazioni, probabilmente scritte con troppa leggerezza. Vogliamo ricordare che Marevivo da 35 anni si adopera con serietà e impegno per la salvaguardia del mare con azioni efficaci e concrete: ha promosso leggi che spesso hanno precorso i tempi delle direttive europee come quella che vieta l’uso dei dei cotton fioc non biodegradabili e le microplastiche nei cosmetici da risciacquo, ha pulito chilometri di spiagge e recuperato tonnellate di pneumatici fuori uso e reti fantasma abbandonate nelle aree marine protette, ha diffuso studi scientifici provenienti da università ed enti di ricerca accreditati e lanciato campagne di sensibilizzazione che hanno cambiato le cose, da ultima l’appello a diventare Plastic free accolto da istituzioni, università, scuole, comuni e regioni”.