Fiume Pescara, fine anno con nuovi sversamenti

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Fiume Pescara, fine anno con nuovi sversamenti. Chiusura d’anno con nuovi sversamenti di liquami in mare per il fiume e il mare di Pescara, sette per la precisione negli ultimi due mesi, per quasi 80 ore complessive di liquami finiti in mare senza passare dal depuratore, di cui l’ultimo episodio appena il 21 dicembre scorso. E’ quanto denuncia in una nota l’ex assessore comunale Armando Foschi dell’associazione Pescara Mi Piace.

È questa la premessa con cui la città di Pescara si affaccia al nuovo anno e se il buongiorno si vede dal mattino è sin troppo facile pronosticare una stagione estiva 2017 a suon di divieti di balneazione, così com’è accaduto nel 2015 e nel 2016. Ovviamente gli ultimi dati venuti in nostro possesso, e mai comunicati alla popolazione dal sindaco Alessandrini, andranno a ingrossare ulteriormente l’esposto, con relative integrazioni, già depositato alla Procura della Repubblica. Nel frattempo, a inizio anno, dovremo aprire una riflessione seria sul futuro del turismo pescarese, aprendo un Tavolo di concertazione con le categorie interessate per le quali si prospetta una nuova annata nera, mentre il sindaco Alessandrini fantastica su opere che prima di due o tre anni non vedranno la luce”.

“Esattamente come previsto, continua ancora Foschi, finita la festa gabbato il santo, ossia arrivato l’inverno è sceso il silenzio sulla questione dell’inquinamento di mare e fiume, problema che verrà riesumato solo a maggio, se non giugno, quando, riaperti gli ombrelloni, di nuovo il nostro mare sarà fuori servizio. L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ ha invece deciso di tenere desta l’attenzione sulla problematica e abbiamo acquisito i dati inerenti gli ultimi sversamenti avvenuti nel fiume alle prime gocce di pioggia, per la precisione 7 da novembre a oggi: il 3 novembre scorso è stato aperto il bypass per non mandare in tilt il depuratore, determinando lo sversamento diretto dei liquami non depurati nel fiume e nel mare, alle 18.45 e richiuso alle 7.30 del 4 novembre; poi di nuovo sversamenti di liquami non depurati dalle 22 del 6 novembre alle 6.15 del 7 novembre; ancora liquami in mare dalle 21 dell’8 novembre alle 7.15 del 9 novembre e di nuovo dalle 21.30 dell’11 novembre alle 7.30 del 12 novembre. Il problema si è ripresentato il 25 novembre quando, ancora, la ditta che a tutt’oggi gestisce il depuratore ha ritenuto necessario aprire il bypass alle 20.30 per poi richiuderlo solo alle 9.30 del 26 novembre; stesso problema dalle 12.50 del 28 novembre alle 7.30 del 29 novembre. Infine l’ultimo sversamento diretto di liquami non depurati c’è stato dalle 22.10 del 20 dicembre alle 6.50 del 21 dicembre, in tutto parliamo di circa 80 ore di sversamenti diretti in mare di liquami e feci non passate dal depuratore, con immaginabili effetti sulla qualità delle acque che purtroppo non conosciamo, visto che il sindaco Alessandrini, sperando forse che il freddo facesse spegnere l’attenzione verso il mare, si è ben visto dal chiedere all’Arta di effettuare campionamenti straordinari per verificare cosa stia accadendo nel nostro mare, soprattutto considerando che per tamponare quegli effetti viene usato acido peracetico. Ovviamente raccoglieremo gli ultimi dati che andranno a integrare i precedenti esposti già depositati in Procura, per capire come sia possibile e se sia effettivamente legittimo aprire i bypass e sversare nel fiume e nel mare liquami non depurati, anziché provvedere con misure d’emergenza alternative che, dopo due anni di episodi simili, non dovrebbero più nemmeno rappresentare un’emergenza o un’eccezionalità. Ciò che ci preoccupa – ha aggiunto Foschi – è la totale inerzia delle Istituzioni, a partire dal sindaco Alessandrini, che si trastulla tra una conferenza stampa in cui annuncia la costruzione di un nuovo depuratore, anzi due, anzi tre, all’altra conferenza in cui annuncia ancora la realizzazione di vasche di contenimento, opere che prima di due o tre anni non saranno pronte. E nel frattempo tra cinque mesi staremo di nuovo con i liquami in un mare non balneabile per la terza stagione consecutiva. Ovviamente a inizio anno promuoveremo una riflessione pubblica sulla problematica che sta distruggendo l’economia pescarese”.