Belpietro shock approfondisce notizia “The Guardian”: “Capi Isis operati a Pescara”

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Capi e combattenti dell’Isis giunti fino a Pescara con false identità per farsi operare per le ferite di guerra: è la clamorosa e incredibile rivelazione del quotidiano “La Verità” di Maurizio Belpietro che approfondisce una notizia del “The Guardian”.

Secondo quanto riportato dal giornale di Belpietro, l’Intelligence italiana avrebbe segnalato la presenza di due personaggi di spicco dello Stato Islamico e legati al terrorismo islamico nel ultimi anni, a Pescara, grazie a un complesso quanto efficace sistema criminale che consentiva ai combattenti e ai capi dell’Isis di spostarsi in Europa fingendosi combattenti libici feriti in guerra.

Il quotidiano “La Verità”, diretto da Maurizio Belpietro, riprende e approfondisce una notizia pubblicata recentemente dal prestigioso quotidiano inglese, The Guardian:

“Grazie al ‘Comitato assistenza feriti libici’, infatti, i terroristi riuscivano a infiltrarsi con falsi documenti fra i combattenti che venivano trasportati in varie località europee per ricevere assistenza sanitaria specializzata. Ma appare ovvio che, una volta curati, con i documenti falsi potevano girare liberamente per l’Europa. Come avvenuto nel 2015 quando Qais Bin Hamid sarebbe stato avvistato proprio a Pescara. L’uomo, assieme al fratello, era la mente dell’organizzazione per lo spostamento e l’assistenza ai falsi feriti libici. Ma ancora più inquietante la rivelazione su Arkam Bin Hamid, segnalato dall’intelligence come un combattente di spicco dell’Isis, che sarebbe stato operato alla gamba presso l’Ospedale di Pescara e rimasto in città per qualche giorno”.

Il condizionale, mai come in questi casi, tuttavia è d’obbligo. Di sicuro, la notizia shock, che sta già facendo il giro dei media nazionali e internazionali, farà parlare, e non poco, mentre si attendono le posizioni e i chiarimenti delle parti interessate. Un fatto che, se confermato, aprirebbe nuovi inquietanti scenari anche per la nostra regione. Non tarderanno ad arrivare i primi commenti, e sono soprattutto i cittadini, pescaresi e abruzzesi, a pretendere di conoscere la verità.